La Leggenda Dell’Uomo Serpente

TITOLO: LA LEGGENDA DELL’UOMO SERPENTE

AUTORE: Piero Faltoni

EDITORE: Youcanprint

ANNO PUBBLICAZIONE: 2023

PAGINE :140

PREZZO : 12

Vuoi per il carattere schivo, vuoi per l’accecante contemporaneità di Johan Cruijff la figura di Rob Rensenbrink é spesso sottovalutata, se non addirittura ridotta a marginale ingranaggio del grande calcio dei Paesi Bassi degli anni’70.
Contro ogni luogo comune e supportati da dati inequivocabili Piero Faltoni dimostra come l’Uomo Serpente sia stato invece un autentico fuoriclasse, maestro del dribbling e della conclusione mancina, per certi versi più a suo agio lontano dalla ribalta e dalla mondanità, ma in assoluto ascrivibile come uno dei migliori giocatori della sua epoca.

L’autore impreziosisce il tutto con una prosa precisa e scorrevole e, soprattutto, con una competenza invidiabile, con la quale riporta alla mente e, letteralmente, fa so dire pertinente, gol, situazioni e personaggi che non é esagerato considerare di nicchia (alzi la mano chi ricorda o conosce Louis Philips o Luka Peruzović).
Il ritratto fatto da Faltoni é completo in ogni suo aspetto, tanto nella già menzionata competente tecnica, tanto nelle peculiarità caratteriali, decisive sia nel modo di stare in campo e sia nelle decisioni prese al di fuori di esso.

Doveroso e ben perorato il parallelo con il grande Johan Cruijff, sostenibile assolutamente dal punto di vista della qualità di gioco, ma non omogeneo qualora si valuti l’estrema convinzione nei propri mezzi e, perché no, il dilagante egocentrismo. La frase “Rensenbrink era bravo come Cruijff, solo che la sua mente non lo era” in parte descrive quale fosse la differenza tra i due fuoriclasse, fermo restando la volontà di Faltoni d raccontare Rensenbrink quale fenomeno a sé stante, con le proprie incredibili qualità.

Ci viene sapientemente raccontato un personaggio che per virtù e mezzi tecnici rappresenti una sorta di “mosca bianca” in un’era calcistica rivoluzionaria, moderno nello stare in campo quanto tradizionalista nelle scelte di vita.

La grande conoscenza del contesto calcistico. del periodo e del contesto raccontato permette all’autore di creare ottimi preamboli e di arricchire la narrazione con tanti concetti di livello, ben oltre il mero dato statistico.

Il palo colpito dal campione olandese nella finale del Mondiale del 1978 é raccontato come un episodio importante, ma al tempo stesso quale una delle giocate di una carriera che ne ha regalate di magiche, in una quantità sicuramente maggiore di quanto si possa ricordare: un plauso quindi a Faltoni per averle selezionate, sintetizzate ed impreziosite con tanto sapere e nobile stile.

Al termine della lettura conoscere meglio uno di quei fenomeni calcistici poco ricordati qualora si parla di campioni, ma degno di essere accostato ai migliori, anche per la sua unicità tecnica e morale.

Giovanni Fasani



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