Il Rosso E Il Blu

TITOLO: IL ROSSO E IL BLU

AUTORE: Gianluca Morozzi

EDITORE:  BookTribu

ANNO PUBBLICAZIONE: 2024 (prima edizione 2009)

PAGINE : 194

PREZZO : 19

La casa editrice BookTribu ripropone questo accattivante libro di Gianluca Morozzi uscito nel 2009, nel quale lo scrittore bolognese ripropone la sua vita al seguito del Bologna, partendo dalle prime emozioni di bambino per arrivare a quelle più mature, ma non per questo meno spontanee, d’adulto, abbinando al meglio fasi della sua vita privata con le vicende in campo e fuori, dimostrando in tal senso una memoria sbalorditiva. In effetti le peculiarità di ogni partita vengono riproposte con estrema precisione e gusto per il dettaglio, permettendo al lettore di immedesimarsi nel vortice di sentimenti scaturiti e di venire sorpreso da particolari talvolta bizzarri, ma comuni a chi frequenta ed ha frequentato le curve degli stadi.

Con stile diretto quanto accattivante l’autore ripercorre anni di sacrifici, di gioie e di dolori al seguito della squadra rossoblu, utilizzata come mezzo di indagine per ricordare i passaggi importanti della sua vita, presentandoci i personaggi fondamentali (su tutti il saggio e tifosissimo nonno) e tanti altri compagni d’avventura magari visti una sola volta, ma pertinenti per generare un ricordo positivo o negativo tale tra essere tramandata ai giorni nostri. Con il passare delle stagioni cambiano le mode e gli usi di ciascuna persona e credo che Morozzi sia bravo a ben presentare e a corroborare l’evoluzione sociale alla quale ha assistito con la sua sciarpa e la sua passione.

Per certi versi i ricordi sono davvero genuini, vedi il succo di frutta Billy (io l’ho sempre chiamato così anche di marca diversa) consumato da giovane, le bugie raccontate ai genitori per andare in trasferta di nascosto, le vane speranze perse dietro alla meteora Hugo Rubio (detto EL Pajaro, il Passero), l’ammirazione non sempre ripagata da Lajos Detari le angosce per le retrocessioni in C e il conto continuo di quanti gol ha fatto Beppe Signori con il Bologna. Credo che molti tifosi possano ritrovarsi in questo sentimento sfegatato per una squadra, scandendo il tempo che passa con una specifica stagione calcistica, identificando un momento importante con un preciso ricordo calcistico. E magari fare di tutto durante un matrimonio per riuscire ad avere gli aggiornamenti del risultato della propria squadra in un’epoca senza smartphone.

Parlando di evoluzione non si può non notare la crescita personale del giovane Gianluca, il quale rende edotto il lettore della sua scoperte e dei suoi risultati personali, intervallando in tal senso una narrazione diretta e sicura incentrata sul cammino del Bologna nelle diverse stagioni, facendo sorgere il dubbio che in realtà la crescita è stata fisica e magari morale, ma la mentalità di mettere il calcio al primo posto non si è mai placata, finendo per incidere sui suoi rapporti personali privati. Imperdibile in tal senso un aneddoto raccontato in modo spassosissimo sulla fine di una sua relazione amorosa.

Vengono riportate alla mente partite più o meno importanti, grandi giocatori e qualche carneade (alzi la mano chi si ricorda di Dyego Rocha Coelho o di Christophe Sanchez per restare in temi più moderni), tanti personaggi più o meno marginali del nostro calcio che contribuiscono però a formare le memoria calcistica e non solo di un ragazzo, davvero bravo a raccontare e a raccontarsi, riuscendo davvero a non prendersi mai sul serio, dedicando buona parte della sua esistenza al tifo per una squadra di calcio, ricavando davvero poco in termini di vittorie e di soddisfazioni durature. Non importa quindi la categoria o il livello della squadra tifata, la passione rende questi particolari addirittura secondari, perché tanta è l’ansia che nasce quando il bologna gioca; gioca citare le tante camminate fatte da Gianluca in solitaria con le cuffie per seguire a distanza le gesta della sua squadra, sperando per un gol e abbinando ad un luogo terzo un ricordo calcistico.

Un libro che scorre via veloce e che al tempo stesso risulta colmo di particolare e vario nel suo progredire, sorprendendo il lettore per qualche episodio, senza mai annoiare, anche quando Morozzi riepiloga con sintesi risultati consecutivi di stagioni lontane. Questo perché lo scrittore bolognese ha il prezioso dono di rendere interessante e multidimensionale il racconto dell’adolescenza e della gioventù di un ragazzo come tutti gli altri. Mi viene da dire che probabilmente solo il calcio e la passione che genera possono creare storia come quella del tifoso Gianluca Morozzi.

Giovanni Fasani

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