Un Azzardo Italiano. Storia Del Totocalcio

TITOLO: UN AZZARDO ITALIANO. STORIA DEL TOTOCALCIO

AUTORE: Sergio Giuntini

EDITORE:  Prospero Editore

ANNO PUBBLICAZIONE: 2024

PAGINE : 202

PREZZO : 15

Per chi come me è cresciuto con il calcio anni’80 la schedina del Totocalcio era in primis strumento prezioso per avere il quadro della giornata di campionato in arrivo (internet non c’era ancora) ed in aggiunta una piacevole opportunità per giocare una colonna con il mio papà, esperienze bella da condividere ma mai minimamente vincente. Ma dietro quel rettangolo di carte c’è una storia lunga e tortuosa, fatta di progetti, di accordi, di intrighi ed anche di qualche stortura raccontate nel dettaglio da Sergio Giuntini, penna precisa e raffinata quando si tratta di raccontare l’Italia del ventesimo secolo e le sue tendenze politiche e sociali.

Partendo dall’intuizione di Massimo Della Pergola, inventore del popolare gioco, l’autore sviluppa una trama che segue un ordine cronologico preciso, evidenziando le fasi di grande sviluppo e fortuna e quella di minor seguito fino ad arrivare all’odierno baratro nel quale il totocalcio è sprofondato. Oltre a tale rendiconto Giuntini porta alla luce particolari curiosi e poco conosciuti, ben ricordano al lettore come il concorso sia stato fonte primaria di finanziamento per lo sviluppo del sport italiano, dando precisa quantificazione di importi e causali, arricchendo il dato quantitativo con tanti dettagli e ricostruzioni.

Risulta evidente come la gestione politica di tale fenomeno sia stata più volte difficoltosa e lasciata a precisi accordi, parlando ad esempio di un triumvirato Onesti-Della Pergola-Andreotti che ha di fatto condizionato tanto le modalità di organizzazione del gioco quanto le ripercussioni economiche che lo stesso causava per lo Stato, non lesinando un giudizio critico e lucido su determinati fatti. Non conoscevo così nel dettaglio tutte le manovre politiche e finanziaria che hanno caratterizzato il Totocalcio, apprendendo così in pieno come per decenni sia stata una leva economica nelle mani dell’esecutivo politico, talvolta usato come vera e propria merce di scambio per ottenere consenso e vantaggi collettivi.

Il libro definisce quindi pienamente l’evoluzione che il concorso ha conosciuto nei vari decenni, soffermandosi con compiutezza sui passaggi che più ne hanno segnato il percorso, analizzando con criterio anche le variabili che hanno ostacolato e frenato la sua crescita. In tal senso è molto interessante il ruolo giocato dal Totonero, illegale pratica che in tempi ben precisi ha conosciuto inopportuna fortuna andando a minare sia il montepremi del gioco legale ed anche la fiducia nell’onestà dei soggetti protagonisti, considerando appunto i vari scandali portati all’attenzione dell’opinione pubblica. Molto interessante avere la conferma che i giochi a premi funzionano di più in momenti di crisi, qualora sia grande la volontà di uscire da un condizione precaria e misera, piuttosto che in quelli di benessere, dove il surplus economico viene speso per bisogni diversi e vari (vedi gli anni del boom economico).

La piena conoscenza dell’argomento è confermata in tantissimi passaggi, con alcuni dettagli che testimoniano un prezioso lavoro di ricerca ed un ottimo gusto per il particolare. Valga per tutti il dato sulla composizione degli scrutatori del primo concorso, rintracciabili in quelle categorie di persone più in difficoltà o ritenute più bisognose di lavoro (mutilati, esuli…).

Il libro rende merito ad un gioco che ha segnato in molti casi la vita di tante persone, dando davvero contezza di cosa ci sia stato dietro un fenomeno sociale importante, vissuto come una piacevole consuetudine, al netto di un’esistenza talvolta tormentata.

Giovanni Fasani

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