Il Mio Calcio Eretico

TITOLO: IL MIO CALCIO ERETICO

AUTORE: Filippo Galli

EDITORE: Piemme

ANNO PUBBLICAZIONE: 2024

PAGINE : 160

PREZZO : 19,90

Alternando i propri ricordi di giocatore con quelli più recenti di osservatore e formatore di giovani Filippo Galli si racconta con grande onestà, dando contezza dei grandi trionfi con il Milan, molti vissuti da titolare e esprimendo i suoi solidi principi inerenti al calcio attuale ed all’approccio da tenere con le nuove leve. Entrambe le dimensioni sono davvero molto interessanti e sono narrate con passione, non lesinando aneddoti e qualche critica, mettendo al primo posto la sua etica calcistica ed una serie di fondamenti assolutamente condivisibili su cosa sia il “vero” calcio e cosa realmente debba emozionare.

In molti punti vengono riportate alla memoria partite ed avvenimenti davvero accattivanti, partendo dalla gavetta fatta ad inizio carriera fino ad arrivare a giocare oltre ai quarant’anni, dando conto di una serie di dettagli davvero succosi e mantenendo uno stile diretto e davvero piacevole, non dilungandosi in inutili orpelli e ripetizioni, abbinando, a mio avviso ottimamente, la qualità dei contenuti con la dovuta sinteticità del libro.

Ben conscio di essere una sorta di mosca bianca in termini di mentalità calcistica, Galli analizza passato, presente e futuro sotto il suo punto di vista, non avendo remore nel dare punti di vista alternativi e nel formulare costruttive e motivate critiche agli approcci attuali. Ad esempio risultano interessanti le reprimende volte a personaggi del calcio attuale come Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, allenatori agli antipodi come idea calcistica, ma entrambi con modi di porsi non in linea con i principi che Galli indica come funzionali. Nel rievocare le sue annate al Milan descrive molto bene gli anni con Arrigo Sacchi e Fabio Capello, dando contezza di alcuni passaggi davvero interessanti volti a chiarire come la successione sia avvenuta e cose è cambiato in concreto.

Personalmente ho molto apprezzato la lettura, davvero coinvolgente nel perorare una determinata idea di calcio (sarebbe meglio dire pallone), che sembra la medesima sia quando parla della sua carriera di valente centrale difensore sai relativamente a quella di responsabile di un settore giovanile, non arretrando di un centimetro rispetto ai suoi intendimenti. Molto interessante notare come il grande orgoglio per quanto fatto si vada ad abbinare con un’invidiabile onestà nell’esaminare ogni passaggio fondamentale della sua carriera, rendendo in tal senso la lettura davvero densa di particolari e mai ripetitiva.

Essendo cresciuto con il calcio degli ann’80 ricordo molto bene il Filippo Galli giocatore ed ho trovato di notevole coinvolgimento i tanti dettagli e particolari poco conosciuti che vengono dispensati, giudicando davvero favorevolmente anche il punto di vista critico con il quale li stessi vengono riportati ed analizzati.  L’incredibile epilogo della sfida contro la Stella Rossa o la finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona sono fulgidi esempi di come si possa raccontare di fatti acclarati analizzandoli con il proprio punto di vista, aggiungendovi particolari di sicuro interesse. La finale di Atene, con la quale si apre il libro, è anche una risposta a se stesso ed alla critica sul fatto di essere ancora performante dopo un lungo infortunio.

Un’opera di sicuro interessa che non mancherà di accattivarvi e di rendervi partecipi della carriera di un valido giocatore, ma, ance se non soprattutto, di un uomo dai principi calcistici ed umani definibili controcorrenti, al netto della loro nobiltà.

Giovanni Fasani

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