Intervista: Alternative London

  1. Perché il vostro libro è sostanzialmente “alternativo”

Grazie per la domanda che, effettivamente, ci aspettavamo. La scelta di “Alternative” nasce dall’esigenza di affrancare il nostro volume da una serie di libri, tutti ottimamente strutturati, dedicati al football made in London più tradizionale, ossia quelli incentrati sulla gesta di squadre note anche a chi non mastica pane e calcio. Parliamo, ovviamente, di quei top team che, nel nostro libro, recitano il ruolo di comparse lasciando il proscenio a squadre solo apparentemente minori ma ricche di una storia che, magari, non tutti i lettori conoscono.

  • Il filo conduttore del libro è un simpatico personaggio che vaga per capitale del Regno di Sua Maestà alla ricerca di uno scoop in salsa calcistica. Ci spiegate il perché di questa scelta letteraria

Il nostro Balthazar è un simpatico e curioso giornalista appassionato di calcio, nonché tifoso della riva giusta del Merseyside (quale lo scoprirete abbastanza facilmente) che riesce ad attaccar bottone con altri personaggi secondari i quali, però, conoscono gli aneddoti riguardanti le squadre la cui storia viene raccontata nelle 200 pagine del libro. Ci è sembrato un ottimo collante tra i vari capitoli, anche per staccare un attimo la testa del lettore dall’argomento principale.

  • Quali parametri avete preso in considerazione per la scelta delle squadre inserite in Alternative London ?

Partiamo innanzitutto dal concetto che non è stato semplice scegliere quali storie narrare anche perché, come i lettori sanno bene, Londra potrebbe da sola mettere insieme una Lega di almeno 2 divisioni con tutti i club che ospita nell’ambito del suo territorio. I criteri che ci hanno guidato nella scelta sono stati dettati dalla voglia di parlare di club magari noti per il nome e per la storia ma che, al momento, sono scivolati nelle divisioni inferiori e non riescono a tornare ai fasti del passato più o meno recente (QPR e Millwall per esempio). Ma abbiamo voluto anche parlare di club ancora in Premier League ma dei quali si sa meno di tanti altri (è il caso del Crystal Palace, ad esempio) ovvero di club per i quali le informazioni non sono poi così ridondanti (Charlton e Watford). Ma abbiamo anche voluto ricordare, per motivi opposti, due club iconici come Wimbledon (e la sua Crazy Gang) e Sutton Utd, nonché evidenziare i progressi di una Società da poco tornata sui grandi palcoscenici come il Brentford per poi chiudere con Leyton Orient e Barnet, due compagini dalla storia decisamente intrigante.

  • In chiusura, la domanda è d’obbligo: perché, in un parco così affollato come quello dei libri a tema calcistico, i lettori dovrebbero acquistare il vostro libro ?

Semplicemente perché è bello !!! Scherziamo, ovviamente, perché il lettore è giudice insindacabile di ogni opera letteraria, dalla più seria alla più “easy” come dicono quelli bravi. Crediamo che il nostro libro possa piacere per due motivi fondamentali: in primis perché crediamo traspaia in maniera abbastanza chiara la nostra passione per il calcio inglese e in secondo luogo perché troverà delle storie decisamente poco note al grande pubblico in quanto frutto di ricerche nei meandri degli archivi calcistici della terra d’Albione. Ovviamente l’oste parla sempre bene del suo vino ma siamo confidenti che il nostro prodotto possa essere d’interesse sia per il cultore che per il lettore più occasionale.

Un grazie di cuore agli autori Luca Di Lullo e Andrea Alfonsi per questa gradevole chiacchierata.

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