Vincenzo D’Amico. Volevo Giocare Nella Lazio

TITOLO:VINCENZO D’AMICO. VOLEVO GIOCARE NELLA LAZIO

AUTORE: Gianluca Atlante

EDITORE: DFG Lab

ANNO PUBBLICAZIONE: 2024

PAGINE : 160

PREZZO : 17,90

Gianluca Atlante racconta con grande sentimento e sensibilità la vita di Vincenzo D’Amico, mettendone in luce le grandi qualità umane e le straordinarie doti tecniche, creandone in tal senso un ritratto fedele e significativo, rendendo davvero onore e merito al campione di Latina. La capacità dell’autore di sviluppare il libro seguendo questi due profili di D’Amico conferiscono al libro un carattere particolare e lo nobilitano rendendo altresì la lettura più piacevoli e per certi versi varia.

Grazie anche alle belle testimonianze di ex compagni e persone a lui vicine, l’autore riesce nell’obiettivo di indagare nel dettaglio la personalità dell’ex bandiera della Lazio, evidenziandone il carattere gioviale e generoso, particolare confermato da tanti, d’accordo anche nell’esternare con sincerità il grande vuoto da lui lasciato. Oltre a quelli più prevedibili viene citato il rapporto con Paolo Di Canio, nato durante la comune esperienze a Terni, dal quale emerge sia la bonarietà di D’Amico e sia la sua capacità di prendersi cura delle persone, imponendosi molte volte come leader tecnico ed umano a dispetto della indole e del carattere. Al tempo stesso è molto interessante e piacevole leggere dell’apprezzamento di quelli che sono stati avversari, come tanti giocatori della Roma, i quali non hanno dubbi nel confermare le belle virtù personali ed anche le prodigiose doti tecniche, tali che gli valsero da Franco Cordoba il soprannome di “Pelè bianco”.

Sono tante le partite che Atlante cita per evidenziare le grandi capacità di d’Amico, citando derby con la Roma e partite nel quale ha meravigliato e deciso il risultato, come la tripletta contro il Varese, ma al tempo stesso trovano spazio incontri più di nicchia, come la sfida al Boavista, dove in pochi minuti il numero 11 laziale meraviglia il pubblico con giocate di alta scuola, garantendo un significativo 5-0 alla compagine biancazzurra.

Come già asserito al termine della lettura si conosce senz’altro meglio il D’Amico uomo e personaggio, attraverso anche una bella serie di aneddoti ed episodi di sicuro interesse e per certi versi particolari, potendolo apprezzare anche nella successiva veste di commentatore, dove molto confermano gli stessi presi del giocatore, vale a dire grande passione ed imprevedibilità.

Emergono altresì il grande amore per la Lazio, da lui “tradita” per finali economiche solo per una stagione al Torino ed un erto rammarico per il mancato feeling con la nazionale, a detta di tutti contesto nel quale avrebbe dovuto e potuto essere grande protagonista. Il rapporto con la squadra capitolina è molto versi viscerale e profondo, comprovato da tante situazioni e da un attaccamento che lo ha portato a scendere di categoria nel pieno della carriera per contribuire a salvare di fatto una squadra destinata alla deriva.

Molte belle le tante foto che corredano i diversi capitoli e che lo vedono ritratto anche con gli affetti e con i colleghi con i quali ha sviluppato rapporto che vanno oltre il calcio, come quelle con Bruno Conti o con Fernando Orsi.

Un’opera spontanea e colma di significati che credo possa essere apprezzata da tanti appassionati al netto del tifo, proprio come era Vincenzo D’Amico, talento speciale e persona straordinaria.

Giovanni Fasani

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