All’Ombra Del Declino

TITOLO: ALL’OMBRA DEL DECLINO

AUTORE: Massimo Gerbi

EDITORE: Zolfo

ANNO PUBBLICAZIONE: 2024

PAGINE : 328

PREZZO : 19

La storia personale ed economica della famiglia Gerbi si intreccia con le dinamiche economiche e finanziarie della città di Torino, sulla quale l’egemonia della FIAT comporta scelte e varabili spesso coercitive ed ovviamente vantaggiose solo per una parte, finendo per alimentare ed accelerare il declino complessivo di tutto il contesto.

Questo è quanto trasmette Massimo Gerbi, il quale apre un ideale album dei ricordi per raccontare la storia della sua famiglia, incentrata sulla propria attività e sulle sorti del Torino, del quale il padre Mario è stato ance presidente, portando alla luce tanti aspetti ed una serie infinita di situazioni paradossali e per certi verti clamorose che aprono gli occhi sugli intrallazzi calcistiche e su tutte le relative prassi. Queste ultime sembrano una rappresentazione di quello che succede nei rapporti commerciali ed economici, dove l’soggettazione ai potenti rientra anch’essa negli oneri da accettare per poter sopravvivere (anche se spesso non è comunque sufficiente). Gerbi non ha remore nell’addentrarsi in vicende complicate e nel citare nomi di alto livello, rivelando veri e propri episodi inediti e dando una versione diretta e precise di determinate scelte ed avvenimenti; riguardo la storia dirigenziale del Torino viene svelato un retroscena a dir poco eclatante che avrebbe potuto avere sviluppi pesanti sulle sorti della squadra sia in termini di vittorie, ma anche sulla stessa stabilità economica societaria (non svelo il nome, ma si tratta di uno dei magnati che hanno più investito nel calcio negli anni’90).

Aspetti fondamentali del libro sono il ruolo dominante della FIAT in quella che Gerbi indentifica idealmente come il territorio delimitato dalla tangenziale di Torino e la deriva che la città sta conoscendo da un po’ di tempo, fenomeni, come detto, che vengono descritti come concatenati; il declino appare evidente se si rapporta la situazione economica dei decenni passati, ottimamente descritti dall’autore, il quale senza seguire necessariamente un ordine temporale mette in luce tutte le virtù e le storture osservate e gestite in tanti anni di dirigenza.

Operare nel calcio a Torino significa anche aver a che fare con Luciano Moggi ed in tal senso sono tante gli esempi che testimoniano il potere che quest’ultimo ha avuto non solo a livello calcistico, ma anche a livello economico e politico, trovando nelle parole di Gerbi la descrizione chiara di colui che tirava i fili in molti contesti. Non possono mancare riferimenti alla Juventus e a tutte le inchieste aperte negli anni recenti, compreso le sempre discusse decisioni arbitrali, alle quali l’autore dedica un paio di capitoli; a tal proposito trovo questa parte poco concernente l’obiettivo del libro, non tanto per i contenuti, quanto perché non supportato da esperienze dirette ed affidato a fonti sulle quali si può ampiamente discutere. Credo, comunque, che tali passaggi non inficino sulla qualità del libro e su quello che è lo spirito che l’ha sostenuto.

C’è ovviamente molto calcio essendo la famiglia dell’autore fortemente impegnata nelle sorti granata, potendo in tal senso riassumere anni di trattative e di relazioni di vario tipo, mettendo a disposizione dell’autore tanto materiale sul quale riflettere e farsi un’idea più completa, tenuto conto che l’esperienza direzionale dei Gerbi parte dal post Superga ed arriva agli anni più recenti. Segnalo a titolo esemplificativo la trattativa che ha portato Sandro Cois al Torino, a mio avviso assolutamente pertinente per evidenziare passaggi, favori e promesse che spesso aleggiano nelle trattative riguardanti i calciatori.

Nell’intricata descrizione di rapporti e fatti vengono riportati tanti risvolti ed aneddoti curiosi, utili ad alleggerire almeno in parte la lettura, ma soprattutto a riportare la mente ad epoche calcistiche, sociali e economiche passate e non più ripetibili, fermo restando il canovaccio del libro che rimane quello di una pesante ed inesorabile involuzione della quale si conoscono le cause e, ahimè, anche le conseguenze. Nonostante la mole di informazioni e le criticità delle situazioni descritte l’opera si mantiene assolutamente interessante e mai pesante, potendo contare su uno stile narrativo diretto e mai banale, anche grazie alla riproposizione di dialoghi e missive che meglio conferiscono particolarità e dettaglio quando serve.

Massimo Gerbi ci concede un occhio privilegiato per meglio conoscere e comprendere l’intricato mondo dei rapporti commerciali e calcistici esistenti in una metropoli come Torino, dimostrando grande coraggio e grande spirito di analisi, andando davvero a fondo di questioni critiche e di relazioni non sempre redditizie, dando contezza di un declino sotto tanti punti di vista che sembra aver trovato la ragione generante e una quantificazione futura. Da leggere, al netto di tifo e di ogni tipo di mentalità.

Giovanni Fasani

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