
TITOLO: RENATO RACCIS. IL BOMBER FERMATO DAL DESTINO
AUTORE: Mario Fadda e Umberto Oppus
EDITORE: Carlo Delfino Editore
ANNO PUBBLICAZIONE: 2023
PAGINE : 208
PREZZO : 25
Non conoscevo nel dettaglio la storia di Reanto Raccis, personaggio di grande fascino rappresentante il calcio degli anni’40, ambito calcistico che Mario Fadda e Umberto Oppus riportano con fedeltà e trasporto, fornendo altresì un ottimo spaccato della società del periodo, con un Italia destinata a crollare per le le ripercussioni dell’entrata in guerra.
Gli autori ricostruiscono con certosina precisione tutta la vita del campione di Mandas, fornendo dettagli ottenibili solo grazie ad un grande lavoro di ricerca, soprattutto per i primi anni spesi in Sardegna, i quali sono resi ottimamente anche grazie ad una bella analisi socioeconomica del contesto. Dal punto di vista calcistico le annate disputate con le maglie San Saturnino, l’Intrepida e Littoria fungono da volano per l’approdo nel calcio di alto livello, che vedrà Raccis ben figurare con le maglie del Prato, del Livorno e del Milan, salvo poi dover improvvisamente interrompere la carriera per questioni di salute.
Altrettanto precisa è la cronaca di ogni partita disputata dal giocatore sardo, attraverso una ricostruzioni di fatti e antefatti ottenuta dalle cronache del periodo, riportate per intero, che conferiscono ancora più fascino ad una narrazione sufficientemente snella anche nelle parti più incentrate sulla cronaca. Queste ultime, occasionalmente un po’ ripetitive, riescono però a creare un fedele profilo tecnico di Raccis, con la parole degli autori a corredo di un’identificazione che viene saggiamente e correttamente lasciata ad orpelli e descrizioni di un modo antico di raccontare il calcio.
Renato Raccis viene descritto nella sue peculiarità di attaccante, le quali lo identificano come un grande talento purtroppo costretto ad un prematuro addio, con gli articoli dell’epoca e le testimonianze dei contemporanei atte a metterne in luce tanto la qualità quanto l’inevitabile rammarico per una carriera che stava per decollare ad alto livello (era probabilmente molto vicino anche alla convocazione in nazionale).
Un surplus del libro è quello di portare il lettore a respirare il clima di quegli anni a cavallo tra le due guerre, dalle quali emerge la grande dignità e lo spirito di sacrificio che sembra essere comune a chi quel periodo lo ha vissuto rimboccandosi le maniche e tentando il più possibile di emergere; in tal senso le belle descrizioni di contesti e stili di vita sono perfette per meglio addentrarsi in ambiti lontani nel tempo, ma di grande interesse storico e sociale.
La tenacia del campione sardo è uno dei capisaldi del libro, dimostrata nel momento di abbandonare l’isola per rincorrere il sogno di essere calciatore, durante il duro periodo bellico passato a cercare ingaggi temporanei e critici in squadre locali e nel periodo successivo alla malattia, quando con tenacia tenta di restare nel mondo del calcio.
Il libro è corredato da tante bellissime foto e dalle pagine dei giornali del periodo, utili a conferire alle lettura maggiore attrattiva ed a integrare la narrazione. A tal proposito segnalo la magnifica copertina.
Una lettura interessante, supportata dal grande lavoro di ricerca che ha consentito ai lettori di ricordare e celebrare una figura di un calcio di grande fascini, raccontata con cura del dettaglio e con la giusta enfasi, facendo parlare le cronache di quei frangenti, integrandole con metodo quanto necessario.
Giovanni Fasani
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