Brian Clough. Il Più Grande

TITOLO: BRIAN COLUGH. IL PIU’ GRANDE

AUTORE:  Remo Gandolfi

EDITORE: Urbone Publishing

ANNO PUBBLICAZIONE: 2022

PAGINE : 288

PREZZO : 16

Attendevo con ansia di poter leggere questo libro, in quanto la sensibilità e la competenza di Remo Gandolfi sono la base di partenza ideale per poter realizzare una biografia completa e coinvolgente sul grande Brian Clough, personaggio unico ed allenatore leggendario, con una personalità complessa e dalla carriera costellata di vittorie e colpi di scena.

L’attesa è stata ripagata da un libro tanto completo quanto scorrevole, impreziosito dalla scelta di narrare con due voci, quella riepilogativa dell’autore, volta a scandire il tempo di narrazione e le dinamiche della vita/carriera di Clough e quella in prima persona dell’allenatore di Middlesbrough, realizzata attraverso un prezioso lavoro di ricerca nei libri a lui dedicati e nelle sue dichiarazioni.

Gandolfi, come sempre, riesce a descrivere in maniera perfetta la personalità del soggetto raccontato, mettendone in luce le qualità umane ed anche i difetti, per poi accorpare il tutto con il suo valore calcistico, al fine di crearne un ritratto davvero completo ed accattivante. Credo che al termina della lettura questa combinazione possa permettere di completare la conoscenza sul personaggio in questione, potendo allo stesso modo avere più chiara il perché di certe scelte e la base di certe sue dichiarazioni. Devo ammettere che alcuni passaggi specificati dall’autore mi hanno trovato impreparato, pur avendo avuto la possibilità di leggere e documentarmi tanto sull’argomento.

Partendo dalla carriera di calciatore fino ad arrivare alla sua morte l’autore conduce il lettore in un viaggio piacevolissimo nell’universo personale di Clough, mettendone in luce le tante peculiarità e le scelte da lui fatte, alcune per certi versi clamorose ed imprevedibili (vedi i famosi 44 giorni sulla panchina del Leeds). Nella sua vita sono altresì fondamentali i rapporti umani creati, uno su tutti quello forte, ma ondivago, con Peter Taylor, terminato senza riappacificazione, per il rimpianto di Clough. Quest’ultimo ha sviluppato nel corso della sua vita anche tanti rapporti negativi, per non dire ostili, verso tanti protagonisti del calcio della sua epoca, alcuni dei quali davvero atavici, tra i quali spicca quello con Don Revie ed il suo Leeds, accusati di essere antisportivi.

A livello calcistico sono ottimamente riportate le strategie tattiche di Clough ed il suo modo di intendere il calcio, combinate con la grande capacità di individuare il talento anche in giocatori anche grezzi o giovanissimi; sotto questo punto di vista è risultato fondamentale il contributo di Peter Taylor, davvero un prodigioso ed affidabile talent scout. La serie di giocatori scoperti e migliorati dalla coppia è davvero lunghissima, ma per militanza ed importanza generale non si può non citare John McGovern e John Robertson, fedelissimi di Clough e da lui apprezzatissimi.

Molto apprezzabile il fatto che Gandolfi celebri le qualità e le vittorie dell’allenatore inglese allo stesso modo delle delusioni e degli errori, molti dei quali commessi nella fase finale della carriera, nella quale ha inficiato senza dubbio la sua dipendenza dall’alcol. La sensibilità dell’autore di rapportarsi con naturalezza ad una questione così importante e tremenda è assolutamente non banale.

C’è spazio anche per in rimpianti, puntualmente individuati nella carriera di calciatore prematuramente interrotta, nel non aver mai vinto l’FA Cup e nel non essere riuscito ad essere chiamato come CT dell’Inghilterra, ruolo da Clough molto ambito, nella sua sicurezza di aver potuto avere grande successo nel ruolo.

Imperdibili nella parte finale del libro sono gli aneddoti e le dichiarazioni più clamorosi e divertenti dell’allenatore di Middlesbrough, i quali, oltre che essere di grande interesse, valorizzano ancora di più la competenza ed il lavoro di ricerca dell’autore.

Un libro davvero molto interessante, piacevole nel suo scorrimento e davvero ricco di tanti dettagli, impreziosito da una narrazione agile, ma al tempo stesso assolutamente esplicativa e chiara dei passaggi fondamentali della vita di un personaggio unico nella storia del calcio.

Remo Gandolfi si dimostra ancora un volta una penna rara e raffinata, in grado di raccontare un personaggio (questa è la sua prima biografia completa realizzata) come pochi e di portare il lettore a rivivere quanto da lui narrato e di calarsi nel contesto di riferimento.

Concludo con una sua valutazione o premonizione su quello che è e, purtroppo sarà, la situazione calcistica generale:” sono terrorizzato dagli allenatori dei settori giovanili di oggi (Clough è morto nel 2004). Li prendono che hanno ancora i denti da lette e se non si sta attenti gli tolgono tutto il talento individuale per trasformarli in tanti ubbidienti soldatini.”. Che dire se non che Brian Clough era un autentico fenomeno?

Giovanni Fasani

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