
TITOLO: GIULIANO GIULIANI, PIU’ SOLO DI UN PORTIERE
AUTORE: Paolo Tomaselli
EDITORE: 66thand2nd
ANNO PUBBLICAZIONE: 2022
PAGINE : 208
PREZZO : 16
Ci vuole grande sensibilità per raccontare l’esistenza tormentata, fatta di eccezionali iperboli, di rovinose cadute e di tanti silenzi, di Giuliano Giuliani, grande portiere e uomo emotivo, che nel calcio ha trovato la calcio ha trovato la sua valvola di sfogo, ma che dallo stesso é stato allontanato e presto dimenticato.
Paolo Tomaselli compie un copioso lavoro di ricerca e di reperimento di testimonianze al fine di ricostruire tale esistenza, poro t’andò avanti il suo lavoro tra l’omertà di molti e la poche parole di chi ha voluto rendere merito, pulendosi magari la coscienza, ad un uomo sfortunato prima ancora che un protagonista assoluto del nostro calcio.
L’autore racconta con passione e con sentimento una vita vissuta sulle montagne russe, dove le discese hanno a che fare con la morte, famiglie distrutte e il tema, molto più che un tabù all’inizi degli anni’90, della sieropositività; nel confrontarsi con tali concetti Tomaselli non lesina critiche e giudizi, riuscendo a non apparire banale ne buonista, tracciando un profilo esauriente e sentito di Giulio (suo soprannome) e del contesto avverso e giudicante nel quale ha vissuto.
L’autore rigetta la convenzionalità e con le poche vere testimonianze raccolte racconta gli ultimi anni di Giuliani lontano dal cacio e purtroppo dalla salute, contestualizzandoli con quello dei successi (ad oggi é il portiere poi vincente della storia del Napoli) e dei voli acrobatici da un palo all’altro. In certi passaggi Tomaselli sembra voler fermare il tempo e cadenzare la repentina caduta che porta Giulio in un anno da campione d’Italia e nomea di uno dei migliori portieri in circolazione al dramma dell’HIV; quest’ultimo aspetto è raccontato degnamente nella sua drammaticità, rappresentando anche quel senso di vergogna e pudore che spingeranno il portiere di Arezzo a tenere sempre nascosta la sua sieropositività.
É un libro denso di rimpianto, in primis calcistici, per una carriera il cui talento avrebbe meritato magari più fortune, ma anche umane, legate soprattutto al contagio, che lascia aperto il campo a supposizioni ed ipotesi. Va specificato come non vengano formulate accuse dirette, ma l’immagine che l’autore trasmette di Giuliani solo e emaciato negli ultimi anni di vita spesi come osservatore rendono sicuramente l’idea del rigetto, causato dalla paura e dell’ignoranza, valgono più di inutili allusioni o denunce.
Anche nell’analisi tecnica la prosa è corposa e valente, tanto da mettere in evidenze le caratteristiche del Giuliani portiere, i suoi punti di forza (le uscite) e magari i suoi lati migliorabili, in un confronto continuo con Walter Zenga e Stefano Tacconi che teneva banco alla fine degli anni’80.
Senza seguire un ordine cronologico e saltando qua e là nella vita di Giuliani l’autore ci regala in libro altamente significativo, completo in ogni suo aspetto, anche nel mettere in evidenza il contesto calcistico e sociale dell’Italia degli anni’80, apparentemente felice e ricca, ma, ahimè, appesantita da problemi e tensioni terribili.
L’opera merita di essere lette ed apprezzata, senza preconcetti e con la volontà di conoscere la storia di un uomo e portiere solo, talvolta osteggiato e sicuramente dimenticato. Un uomo buono i cui errori o leggerezze hanno avuto un peso abnorme, venendo pagati pesantemente.
Giovanni Fasani
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