
TITOLO :IL CENTRAVANTI E LA MECCA. CALCIO, ISLAM E PETROLDOLLARI
AUTORE: a cura di Rocco Bellantone
EDITORE: Paesi Edizioni
ANNO PUBBLICAZIONE: 2022
PAGINE : 112
PREZZO : 12
La globalizzazione del calcio ha portato noi occidentali ad interfacciassi maggiormente con il contesto musulmano, sia attraverso il calcio giovatosi, con molti giocatori professanti tale fede, sia attraverso il fiume di denaro che alcuni paesi arabi, dietro enormi compagnie di produzione, hanno iniziato a versare nell’apparato economico calcistico.
Da questa situazione in fase di profonda evoluzione gli autori propongono un libro di inchiesta, nel quale viene raccontato il contesto mussulmano attraverso una serie di esempi concreti, ben postillati da da esperti dei singoli campi analizzati. Dalle politiche di Erdogan, ai quattro “Califfi di Baghdad”, agli investimenti degli stati del Medio Oriente, al forte diniego al calcio in alcune nazioni mussulmane la narrazione é agile e piacevole, apprezzabile per la chiarezza e la significativa mole di informazioni fornite.
Molti di essere fanno riferimento a situazioni politiche e sociali critiche, dove la repressione anche violenta del gioco del calcio é forte e diffusa, al netto di quel che coraggioso difensore dei propri diritti, come dimostrano le delicate situazioni in Afganistan e Somalia.
L’opera aiuta a capire che il contesto mussulmano, evidenziandole ragioni di quelle che ad un occhio non esperto possono sembrare contraddizioni ed esagerazioni, portando, come detto, tanti esempi concreti, ben suddivisi tra i 6 capitoli che la compongono. In modo diretto vengono denunciate situazioni spesso tragiche come la moderna tratta di giovanissimi giocatori dall’Africa verso un ipotetico e spesso truffaldino futuro nel calcio occidentale.
Il messaggio che traspare é però quello dell’importanza positiva o negativa del calcio nell’ambito analizzato, particolare che dipende da come viene interpretato il dettame religioso ed in secondo luogo quello politico.
In conclusione risulta in libro scorrevole e ben scritto, lampante anche nell’esplicare le situazioni più difficili e fonte di controversie purtroppo non solo verbali.
Giovanni Fasani
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