
TITOLO: Che razza di tifo. Dieci anni di razzismo nel calcio italiano
AUTORE: Mauro Valeri
EDITORE: Donzelli
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2010
PREZZO: 17,00 Euro
PAGINE: 202
Mauro Valeri, compianto studioso di temi legati allo sport e al razzismo, nel presente volume passa in rassegna il decennio del calcio italiano che va dalla stagione 2001-01 alla stagione 2009-10, soffermandosi non solo sulla serie A, ma indagando anche sugli accadimenti “sportivi” dei campionati di serie B e C e della Coppa Italia. Analizzando le sentenze del giudice sportivo e la cronaca dei quotidiani Valeri fa emergere tantissimi episodi di razzismo nel calcio italiano, dai più famosi casi dei vari: Omolade, Zoro, Balotelli, fino a quelli meno noti perché avvenuti sui campi di provincia o semplicemente perché i media dell’epoca non se ne occuparono a dovere. Ne viene fuori un dato allarmante, non solo di quanto il fenomeno del razzismo sia radicato negli ambienti ultras delle curve ma anche di una generica sottovalutazione dello stesso, sovente ad opera proprio dei calciatori in campo, alle prese con acrobazie retoriche per depotenziare non solo le offese poste in essere ma in alcuni casi anche quelle ricevute (!) e dei dirigenti, sempre più arroccati su posizioni a difesa della società, della tifoseria, contro quella “piccola fetta” di tifosi. Valeri nell’analizzare le varie annate veste i panni del censore inflessibile, denunciando tutti, nessuno escluso, gli episodi di razzismo, anche quelli sfuggiti al giudice sportivo, o peggio quelli coscientemente esclusi da sanzioni.
In calce al lavoro allega due tabelle: la prima è un resoconto numerico degli episodi, delle ammende e delle tifoserie coinvolte divise per categoria; nella seconda invece sono chiamati in causa tifosi e società coinvolti nel decennio analizzato su temi legati al razzismo. Come il lettore attento potrà evincere a farla da padrone in questa “speciale”, ma forse sarebbe meglio dire disgustosa, classifica sono le tifoserie di Verona e Lazio (e chi altrimenti!?) che stracciano la “concorrenza” di Juve, Ascoli, Padova e Roma.
Altro dato interessante è l’analisi iniziale dell’autore che introduce concetti sociologici come quelli del “neorazzismo”, del “razzismo diretto” e “indiretto”, e del “razzismo preventivo”
Dispiace che lo studio non possa avere più un seguito (Valeri infatti, già autore di diversi libri sull’argomento, ci ha lasciato nel 2019) sarebbe stato interessante capire se e quanto il calcio italiano negli ultimi dieci anni abbia o meno fatto progressi sul tema.
Il libro pertanto resta confinato in uno spazio temporale limitato, nonostante questo però è ancora un validissimo supporto per chi intende documentarsi e approfondire le proprie conoscenze su una tematica ancora prepotentemente in auge nel contesto sociale del calcio italiano.
Rispondi