
TITOLO : SETTIMO CIELO: IL ROMANZO DEL NUMERO 7
AUTORE: Gigi Potacqui
EDITORE: Sonzogno
ANNO PUBBLICAZIONE: 2022
PAGINE : 208
PREZZO : 15,90
Il numero 7 é uno di quelli più magici e fantasioso del calcio, perché rimanda a giocatori tecnici ed imprevedibili, con quel “qualcosa in più” che attirano al massimo l’attenzione degli appassionati, ammaliati da numero d’alta scuola e dai gol segnati e fatti segnare.
É per questo che Gigi Potacqui propone nel suo libro 20 ritratti di campioni, ciascuno con le proprie caratteristiche tecniche e la propria storia personale, accumunati, però, dall’aver nobilitato la casacca con il numero sette.
L’autore spazio nel tempo partendo da Matthews e Garrincha, passando per Donadoni e Figo, fino ad arrivare a Cristiano Ronaldo e Mpappé, dimostrando grande competenza, passione e sensibilità. Quest’ultima qualità risiede nella capacità di Potacqui di raccontare anche l’uomo che sta dietro al campione, mettendo così in luce origini, sogni e condotta morale dei protagonisti.
Durante la lettura di percepisce la particolarità e la variabilità del ruolo abbinato al numero 7, potendo apprezzare dalla prosa dell’autore l’evoluzione stessa ed i cambiamenti che l’hanno contraddistinto. Molto belle in tal senso certe descrizioni e certe finezze (ad esempio Garrincha “semina il passato è dribbla il presente”).
Per un amante del calcio che fu avrei visto bene anche Angelo Domenghini o Keagan per poi dare maggior rilevanza alla scuola sudamericana (Julinho, Corbatta, Houseman…), ma sono rilievi personali che nulla tolgono alla bontà del criterio di selezione usata doll’autore (mi riserverò comunque di chiedere lumi a riguardo in fase di intervista).
Senza voler svelare altri nomi (io non ho guardato l’indice per avere la sorpresa ad ogni capitolo), difficilmente si resterà deluso dai protagonisti selezionati e dal modo in cui vengono raccontati è celebrato con un opportuno senso critico
Gigi Potacqui si dimostra penna ispirata ed ottimo conoscitore di quelle virtù calcistiche che più appassionano e che più restano nella cuore della gente. Saperle raccontare nel profondo rappresenta allo stesso modo una personale quanto meritevole virtù.
Giovanni Fasani
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