
TITOLO : AZZURRE. STORIA DELLA NAZIONALE DI CALCIO FEMMINILE
AUTORE: Giovanni Di Salvo
EDITORE: Bradipolibri
ANNO PUBBLICAZIONE: 2022
PAGINE : 384
PREZZO : 24
Doveroso e atteso un resoconto dettagliato e competente della storia della nazionale di calcio femminile, dalle prime sporadiche partite al mediatico successo ottenuto negli ultimi anni.
Giovanni Di Salvo compie un difficile quanto certosino lavoro di ricerca per riportare ogni partita ed ogni torneo, tracciando anche il percorso di evoluzione del calcio femminile internazionale.
Nel suo libro si possono avvertire tutti gli sforzi e le lotte compiute da giocatrici e dirigenti per ottenere qual riconoscimento che per anni é sembrato quasi un’utopia. A tal proposito stridono e appaiono irragionevoli certi divieti imposti nei primi decenni del 1900.
L’autore corrobora il dato statistico con puntuali valutazioni, riuscendo a concettualizziate ogni avvenimento, cambiamento e risultato; per fare questo si affida anche ad interessanti interviste alle giocatrice, ciascuna protagonista di epoche calcistiche diverse, nonché simbolo del progresso sì un movimento sempre alle ricerca di considerazione.
Emerge il grande orgoglio di essere parte di un fenomeno in continuo sviluppo, valutabile grazie alla competente narrazione di De Salvo, che non si limita al freddo resoconto o allo snocciolamento di dati, ma individua sapientemente i momenti più importanti e di “rottura” con il passato, trovando il giusto modo per evidenziarli al lettore.
Le parti riguardanti le prime pionieristiche partite davanti a poche decine di spettatori e le prime sfide internazionali sono davvero interessanti ed espressione di vera e sana passione, tenuto conto la condizione di dilettanti e degli impegni del “vero” e principale lavoro.
Non sono un esperto ne un fervente appassionato del calcio femminile, ma ho trovato l’opera interessante ed in un certo senso dovuto, per rimarcare gli sforzi per renderlo uno sport riconosciuto e per la passione che le protagoniste in campo riescono a trasmettere, per certi versi più vivida di quello maschile attuale. Ma credo che i paragoni tra i generi siano strumentali e a dire il vero annoianti.
Giovanni Fasani
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