
TITOLO : NEL PAESE DELL’AQUILONE COSMICO
AUTORE: Olivier Guez
EDITORE: Neri Pozza
ANNO PUBBLICAZIONE: 2022
PREZZO : 13,50
PAGINE : 128
Probabilmente in nessun paese come l’Argentina il trait d’union tra calcio e società é così marcato e sentito, dove il pallone sembra scandire i tempi e sopportare le difficoltà di una vita sempre in salita.
Olivier Guez ripercorre la storia del paese sudamericano usando il calcio come strumento di indagine, rendendosi conto di come il legame sia eccezionalmente stretto. L’autore ritiene che lo sviluppo stesso della nazione sia avvenuto attraverso il calcio, prendendo ad esempio la città di Buenos Aires, con tutte le sue squadre rappresentanti le singole realtà di un contesto unico. A partire dai pregiudizi etnici e sociali di inizio secolo, passando per governi deficitari e dittature, fino ad arrivare alla deriva economica attuale, il calcio é sempre stato passione esagerata nella sua “deliziosa crudeltà”.
Fortissimo il legame con il tango, che come il pallone rappresenta il simbolo dell’Argentina, perché esiste un modo di giocare argentino ed un modo di ballare il tango argentino.
Assolutamente degni di nota gli spunti offerti relativi al calcio degli anni’20 e 40, in epoche nelle quali nel vecchio continente informazioni e magie dei calciatori argentini erano praticamente inesistenti, per ragioni opposte. Affascinante come lo stile di gioco argentino sia lo specchio fedele della società, con la Nuestra amata da Borocotò che viene meno negli anni’60, decennio di stenti per il popolo argentino.
Uno squarcio nella storia calcistica e non solo é l’avvento di Diego Armando Maradona, il tanto amato ed atteso Pibe che regalerà gioia e rivalsa al suo popolo nel Mondiale del 1986, con quella cavalcata irrefrenabile contro l’Inghilterra magnificamente raccontata da Víctor Hugo Morales. Quest’ultimo spiega al meglio il difficile paragone tra Maradona e Messi, altro fenomeno epocale solamente più artificioso e meno carismatico: senza la vittoria di un Mondiale Messi sarà solamente il figlio di Dio. Un dio non perfetto e lascivo amato a prescindere dal popolo.
Argentina-Inghilterra sembra essere l’archetipo a conferma la di come con il calcio gli argentini vogliano ristabilire e rovesciare gli equilibri politici e sociali.
Un libro molto bello che si legge rapidamente ed assolutamente volentieri, fornendo tanto punti di vista ed uno spaccato calcistico, sociale e politico di una nazione da sempre raccontata nel bene e nel male dal suo calcio. Tra dubbio e cinica realtà si può dire che l’Argentina si é realizzata solo nel calcio?
Giovanni Fasani
Rispondi