Intervista: Óndes Grand Contra Tuti

Il campionato 1975/1976 vinto dal Torino viene ripercorsa attraverso la competenza e la passione di Flavio Pieranni, in lingua piemontese, con il giusto fine di conservare e tramandare il suddetto idioma. Ne abbiamo parlato con l’autore.

Come nasce l’idea del libro e di redigerlo in Lingua piemontese?

Il merito dell’iniziativa va a Luca Turolla, “patron” di Bradipolibri che ha proposto a Vittoria Minetti (insegnante di lingua Piemontese) l’idea di valorizzare congiuntamente la lingua, i personaggi e le entità sportive principali del territorio; è infatti già il quarto libro uscito dopo quelli, in rigoroso ordine cronologico, dedicati al Grande Torino, a Fausto Coppi e alla Juventus.

Chi sono i “tuti” del titolo? C’è una sorta di senso di rivalsa verso i cosiddetti “poteri forti” del calcio italiano?

Dopo la tragedia di Superga il Toro ha dovuto lottare contro vari “fattori”, non solo calcistici, a volte anche contro sè stesso…ecco, quel “tuti” rappresenta lo spirito  e la voglia di rivalsa di quei ragazzi in maglia granata, appunto contro tutti e tutto.

A mio parere il centrocampo del Torino dello scudetto era molto forte e sapientemente eterogeneo, ma un po’ sottovalutato quando si parla di quella squadra. Sei d’accordo?

D’accordissimo; una linea mediana di prim’ordine e forse sottovalutata anche all’epoca, soprattutto le caratteristiche dei suoi componenti si fondevano perfettamente tra loro, dall’eleganza di Zaccarelli, alle geometrie di Pecci, al “fiato” di Patrizio Sala, all’intelligenza di Salvadori, autentico centrocampista aggiunto della compagine granata.

Riesci ad identificare una partita che ha rappresentato la svolta o la presa di coscienza della stagione?

A mio avviso almeno due o tre; sicuramente i due derby ma forse il Match che ha dato la cosiddetta svolta è tato quello vinto a San Siro contro il Milan, cosa che a reso consapevole la squadra di poter lottare a livelli altissimi.

Nell’ultima partita con il Cesena la squadra ha pagato tutta in una volta le tensione della stagione?

Sicuramente, e se poi rivediamo la partita, beh, sembra quasi sceneggiata da un autore da premio Oscar…ovviamente, trattandosi del Toro!

Il giovanissimo Flavio Pieranni cosa pensava della proposta tattica di Luigi Radice in quel periodo? 

Radice fu colui che, insieme a Viciani e Marchioro, per primo si avvicinò al “gioco all’Olandese, altamente spettacolare ma assai dispendioso…insomma chi andava a vedere il Toro in quel periodo si divertiva sicuramente.

Proseguirà il progetto di scrivere libro avvalendosi dell’idioma piemontese?

Diciamo che con VIttoria Minetti abbiamo in cantiere qualcosa, spero di darvi notizie molto presto.

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