
TITOLO : HO SCELTO DI STARE DAVANTI ALLA PORTA
AUTORE: Sandro Mazzola con Marco Civoli
EDITORE: Limina
ANNO PUBBLICAZIONE: 2012
PREZZO : 16
PAGINE : 220
Ricordo con piacere il libro con il quale Sandro Mazzola ripercorre la sua vita, attraverso un’analisi schietta ed all’insegna di quella semplicità che ne ha fatto un personaggio apprezzato.
Con un punto di vista oggettivo quanto oculato l’ex campione nerazzurro ricorda le fasi di crescita come calciatore associata alle difficoltà famigliari, per arrivare ai grandi risultati ottenuti con l’Inter e con la nazionale; apprezzabile come i suoi tanti gol e le sue vittorie siano analizzate con il giusto orgoglio e con un sapiente spirito critico.
Orgoglio è un concetto basilare del libro, riscontrabile nella volontà di emergere indipendentemente dal peso del cognome e nella personalità di voler giocare a modo suo e nella posizione più consona. Facile associare tali concetti alle figure del padre Valentino, purtroppo conosciuto per breve tempo e ad Helenio Herrera, personaggio chiave per la sua grecità, tra intuizioni e storture.
Mazzola regala una copiosa mole di aneddoti e particolari ricostruzioni di certe situazioni da rendere la lettura davvero interessante, permettendo di meglio considerare certe situazioni ed apprezzare con nostalgia certe epoche calcistiche. Scorrere le pagine del libro permette di rievocare personaggi fondamentali di tali periodo, nuovamente apprezzato attendersi gli occhi e la memoria di un Mazzolq che sembra davvero non dimenticare nessuno in tal senso.
Non mancano riferimenti alla sua esperienza dirigenziale, dalla quale emergono atteggiamenti di Mazzola differenti rispetto al periodo da giocatore, conditi, ovviamente, da tanti episodi curiosi e sorprendenti.
Nella sua completezza il libro scorre via veloce, sopratutto grazie ad una narrazione agile e alla suddivisione in piccoli capitoli atti a meglio strutturare una piacevole narrazione.
Ricordo di aver colto positivamente la sua ricostruzione del gran gol contro il Vasas, analizzato dal suo punto di vista e da quello di chi gli gridava di tirare durante l’incredibile serpentina.
Sarà perché è un calciatore che mi ha sempre affascinato, tanto da trovarlo talvolta sottovalutato o trascurato, ma nella sua concretezza ho trovato l’opera coinvolgente, apprezzando anche quando Mazzola vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe o fare o conti con qualche persistente criticità.
Un libro che al tempo stesso combina la semplicità di un uomo/calciatore di altri tempi alla schiettezza di un personaggio basilare del calcio italiano anni’60 e 70.
Giovanni Fasani
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