
TITOLO : IL SOGNO DI ACHILLE. IL ROMANZO DI GIGI RIVA
AUTORE: Carlo Vulpio
EDITORE: Chiarelettere
ANNO PUBBLICAZIONE: 2020
PREZZO : 18 euro
PAGINE : 156
Davvero molto bello il libro di Carlo Vulpio, nella forma di un romanzo che racconta la vita di Gigi Riva collocandolo e concettualizzandolo nella sua epoca, attraverso un’analisi storica, geografica, sociale e politica. Il termine romanzo di formazione è quanto mai appropriato.
La varietà di argomenti e di ambito toccati dall’autorevole è tale da rendere la lettura un’esperienza variegata e piacevole, con l’ulteriore merito di coniugare tale molteplicità con il filo conduttore del libro.
Con maestria la vita di Riva è messa in parallelo con le vicende di Achille, in particolare modo al suo sogno di Patroclo, rifermento tanto ricercato quanto calzante, così come quello con Gavino Ledda, davvero apprezzabile e centrato.
Attraverso le vicende, molte volte tristi, del campione di Leggiuno si rivive l’evoluzione e l’emancipazione della Sardegna, unita e bramosa di ottenere riscatto dal successo del Cagliari, guidato dalle gesta e dalla caparbietà di Riva, diventato a tutti filo effetti un abitante di questa “Nazione”.
L’ambito di analisi si allarga a tutta la penisola, con gli avvenimenti calcistici specchio, risultato o volano di quelle sociali: il libro tocca tanti temi delicati, fornendo anche in tal senso uno spaccato fedele delle epoche vissute da Riva, dal dopoguerra agli anni di piombo.
Riscatto che lo steso campione ricerca dopo un ‘infanzia tormentata e per molti versi non vissuta, tanto da dire che il calcio sia una seconda possibilità, “dopo che la vita gli aveva strappato la prima”. Il connubio tra lui e la Sardegna è forte, perfettamente reso dall’autore, anche nei silenzi e nei pensieri che accomunano le sue parti.
È un po’ tutta la rosa del Cagliari, tutti “figli della guerra, ad incarnare una voglia di rivincita e di affermazione che rispecchia ed alimenta quella del popolo sardo, non diviso in biechi campanilismi provinciale o zonali, come ben descritto da Vulpio.
Impeccabile e ben documentata la dimensione prettamente calcistica, con le gesta di Riva raccontate con precisione e la giusta enfasi; a livello più generale ho molto apprezzato il focus su come il Cagliari dello scudetto sia stato costruito, con tanti aneddoti e spunti di grande interesse. La capacità di coniugare, anche nello loro alternanza, tali aspetti con quelli di carattere specificatamente sociale rappresenta un merito assoluto di questo libro.
Ulteriore plauso per come l’uomo Riva viene raccontato nelle sue peculiarità e nelle sue sofferenze, nella sua dirompente forza caratteriale, ma anche nelle sue paure e poco evidenti debolezze.
Un libro che mi è piaciuto molto, per come ripercorre con sensibilità, acume e raffinatezza le vicende di Gigi Riva, nonché per come riesce ad offrire un ottimo e completo quadro della Sardegna in particolare e della società italiana in generale.
Giovanni Fasani
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