
TITOLO : ADRENALINA. MY UNTOLD STORIES
AUTORE: Zlatan Ibrahimovic e Luigi Garlando
EDITORE: Cairo
ANNO PUBBLICAZIONE: 2021
PREZZO : 18 euro
PAGINE : 272
A 40 anni Zlatan Ibrahimovic con Luigi Garlando traccia un piccolo bilancio della sua vita/carriera, evidenziando quello che è il suo codice di comportamento per gestire le stesse, ripercorrendo tanti episodi ed interrogandosi sul futuro.
Come sempre con l’attaccante svedese tutto è bianco o nero e senza mezze misure riparte dal precedente “Io Ibra” per raccontarci la sua evoluzione come uomo e calciatore, evidenziata da una maggior pazienza e saggezza e da un nuovo ruolo tecnico tattico; nella frase “ il dribbling ti regala la solitudine, il passaggio crea amicizia in campo” c’è tutta la nuova visione di Ibra, davvero lontano dallo sfrontato freestyler di Rosengard. Ibra si dichiara al servizio della squadra è disponibile ad aiutare i giovani, sfruttando la sua esperienza e la sua sensibilità tattica per permettere al talento dei compagni di sbocciare in pieno; bello in tal senso la contrapposizione tra l’Ibra giovane e scanzonato e l’Ibra maturo e foriero di consigli.
Rimane comunque fortissimo il legame con il suo passato e la difficoltà dell’adolescenza, da sempre elemento fortificante la personalità e forse l’ego di Ibrahimovic. È molto interessante, infatti, notare la sua crescita e la sua maturazione che si evidenziano in tante situazioni riportate, dal quale emerge sempre la personalità forte di Ibra, ma con un punto di vista differente. I collegamenti con il precedente libro sono tanti e sono utili propri per poter tracciare un profilo del protagonista omogeneo e meglio valutare il suo processo di crescita.
A tal proposito nel libro è continuo il riferimento a “Adrenaline and Balance” elementi essenziali da un lato per motivarlo e da un lato per consentirgli di gestire una vita piena e soddisfacente.
L’adrenalina è quella che gli serve per continuare a giocare e raccogliere nuove sfide, magari motivandosi maggiormente di fronte ad un nemico sportivo o ad un pubblico ostile (cosa che personalmente ho sempre sostenuto).
L’equilibrio è quello che usa per essere un padre presente, severo ed affettuoso a seconda dei momenti, mettendo in luce un ambito privato e tenero di Ibrahimovic per certi versi inedito e particolare. Ma non è l’unico momento nel quale ci appare emotivamente vulnerabile: in molti passaggi del libro esprime infatti dubbi sul suo furore al termine della carriera, con il timore che le mancanza di adrenalina si possa far sentire e metterlo in difficoltà senza il campo e lo spogliatoio da vivere e dominare. Molto sentito anche il ricordo del fratello Sapka, prematuramente scomparso la cui vicenda ci evidenzia un Ibrahimovic colpito ed impotente di fronte al destino.
Non mancano ovviamente tanti aneddoti e situazioni raccontati con il metro di valutazione di Ibra, compreso lo scontro con Lukaku, il suo rapporto con gli arbitri e giornalisti o il suo codice d’onore in campo che coinvolge avversari e compagni.
Per il resto è il solito Ibra, sicuro di se al massimo è un po’ sbruffone in tante situazioni, che lo rendono a tratti detestabile ed un po’ fine a se stesso in termini di atteggiamenti.
Se non apprezzate il personaggio, ovviamente, il libro non fa al caso vostro anche perché certi atteggiamenti un po’ megalomani e strafottenti sono presenti, in quanto parti costituenti di Ibra.
Un libro che scorre veloce e per certi versi intimo di un personaggio che ha fatto del culto della sua personalità e del suo valori dei veri punto di forza e che per certi versi ce lo raffigura in situazioni ed atteggiamenti per certi versi diversi dai canoni abituali.
Giovanni Fasani
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