
TITOLO : UNDERDOG
AUTORE: Matteo Maria Munno, Marco Munno e Luigi Di Maso (curatori) in collaborazione con Crampi Sportivi
EDITORE: Battaglia Edizioni
ANNO PUBBLICAZIONE: 2021
PREZZO : 15 euro
PAGINE : 252
Un libro che racconta gli inaspettati successi sportivi di impronosticabili sfavoriti (underdog appunto), raccontati con dovizia di particolari, competenza ed un contagioso entusiasmo.
Spaziando in varie discipline, con un occhio di riguardo al calcio, gli autori ripercorrono gesta, situazioni e fortuiti avvenimenti che hanno permesso clamoroso epiloghi, mettendo in risalto il concetto di inseguire un sogno al netto delle difficoltà e del punto di partenza, nonché il quello del sogno, presupposto indispensabile per l’esistenza stessa della competizione e dello sport in generale.
Particolare come si percepisca lo spartito di voler raccontare delle bonarie favole in un mondo sportivo egemonizzato dai grandi campioni e dalla componente economica e mediatica.
Focalizzando l’attenzione sull’ambito calcistico non si può non apprezzare le imprese compiute in panchina da Brian Clough, Richard Möller Nielsen e Claudio Ranieri, con un focus particolare su chi ha fatto del vincere da sfavorito un specialità, vale a dire Otto Rehhagel. Nel esaltarne le vittorie con il Kaiserslautern e la nazionale greca il lungo ne mette in luce lo spirito indomito ed il marcato pragmatismo, identificandolo come un affidabile programmatore ed un psicologo. Ne emerge davvero u ritratto fedele e per certi versi inedito di un allenatore che meritava un approfondimento di questo tipo.
A livello personale ho trovato molto ben riportata e argomentarla la vittoria della Bundesliga della stagione 1997/1998, impresa eccezionale portata raccontata nei particolari anche da punto di vista tecnico-tattico, più di nicchia rispetto alle altrettanto clamorose cavalcate vincenti del Nottingham Forest e del Leicester.
In ogni storia raccontata va davvero apprezzata la mancanza di inutili luoghi comuni o apprezzamenti iperboliche, così come la scelta di lasci parlare i fatti, nobilitandolo con una vasta ricchezza di particolari ed una tendenza narrativa consona e mai artificiosa.
La già citata precisazione dei dati e la ricercatezza di certe storie proposte (ad esempio Buster Douglas, Greg Lemond o Steven Bradbury ) rendono la lettura molto interessante e scorrevole, supportata da un punto di vista critico che consente di meglio apprezzare e valutare l’impresa ed il contesto oggetto d’indagine.
Giovanni Fasani
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