
TITOLO : IL RUGGITO DI HAMPDEN
AUTORE: Mauro Bonvicini
EDITORE: Eclettica Edizioni
ANNO PUBBLICAZIONE: 2021
PREZZO : 20 euro
PAGINE : 453
La tifoseria scozzese rappresenta un unicum nel panorama internazionale, per passione e valori condivisi. La sua continua evoluzione ed i passaggi storici della sua calorosa attività sono oggetto d’indagine del libro di Mauro Bonvicini, appassionante per la vita dei dettagli, la conoscenza dell’argomento e lo stile preciso quanto coinvolgente.
Nel ripercorrere anni di tifo e trasferte, dalla fase pionieristica so giorni nostri, l’autore traccia un modello di comportamento e di organizzazione, permettendo al lettore di valutare l’abolizione stessa della tifoseria, portando a sostegno di esso tanto numero e, soprattutto, tanti fatti ed avvenimenti; alcuni di essi sono davvero significativi e sorprendenti (su tutti l’autostop per raggiungere l’Argentina nel 1978), tanto da fungere da valido esempi di un attaccamento alla squadra ed un atteggiamento realmente unici e resistenti a restrizioni, cambiamenti logistici ed anche a veri e propri soprusi. Bello notare come si fronte a regole stringenti, talvolta demenziali, o a coercitivi sistemi di organizzazione, la tifoseria, o buona parte di essa, non perda lo spirito e la volontà di esserci a fianco dei profonditi in campo.
Nel suo lavoro Binvicini smentisce tanti luoghi comuni su quella che è oggi la Tartan Army, come quella di essere “Happy Clappers” o all’opposto di essere partecipi delle violenze di matrice britannica (uno dei temi cardini del libro), così come la tendenza ad associare il seguito della nazionale a quello dei singoli club scozzesi ; sono ovviamente indicate le eccezioni e viene sopratutto evidenziato come comunque la componente goliardica e festosa della tifoseria sia una caratteristica preponderante, ma mai fine a se stessa. Da questo punto di vista il rapporto tra atteggiamento sugli spalti e risultato in campo è ottimamente analizzato, sopratutto in virtù delle diverse fasi di splendide vissuti dalla squadra.
Imperdibile è la parte che riguarda le edizioni della British Home Championship, dove emergono a mio parere quei principi che hanno reso affascinante la tifoseria scozzese, con le sue invasioni a Londra e rimarcare l’assoluta devozione verso la nazionale, ma anche la volontà di estraniarsi dal consueto contesto nazionale. Socialmente tale aspetto è molto interessante, con la possibilità di seguire la nazionale che diventa un volano per fraternizzare e condividere, nonché concedersi giorno di baldoria sfruttando magari trasferte a “basso costo”.
Bonvicini pondera tutte le variabili in essere, combinandole e specificandole quando serve, tracciandone un quadro che nella sua evoluzione evidenzia i passaggi di svolta e le componenti basi. L’indagine da lui effettuata ha carattere politico e sociale, oltre che sportivo, con i concetti di nazione è paese ed il rapporto con l’amica/nemica Inghilterra che si traslano dai canonici tavoli di discussione agli spalti ed ai relativi contesti.
Un libro che si legge molto volentieri e che va ampiamente apprezzato per la meticolosità della ricostruzione e per lo spirito critico con la quale la stessa viene analizzata.
Giovanni Fasani
Rispondi