
TITOLO : IO IBRA
AUTORE: Zlatan Ibrahimovic e David Lagercrantz
EDITORE: Rizzoli
ANNO PUBBLICAZIONE: 2011
PREZZO : 13,30 euro
PAGINE : 296
A 10 anni di distanza ed in attesa di leggere il recente “Adrenalina”, ricordo il libro con il quale Ibrahimovic ha raccontato la sua vita con una serie infinita di episodi ed aneddoti, tanto da guadagnarsi la grande attenzione del pubblico.
Quella che è stata un’uscita di grande successo verte sulla sincerità di Ibra nel ricordare fasi difficili e tormentate della sua giovinezza, che fanno quasi da contraltare all’ego spropositato del protagonista e dal suo ostentato successo professionale ed economico.
Molto interessante il suo rapporto con la famiglia, la quale nel bene e nel male ne ha condizionato il modo di porsi e di gestire la propria vita, soprattutto in relazione alla figura del padre, personaggio particolare raccontato nelle sue crude peculiarità e contraddizioni. Nel raccontare la sua infanzia/ adolescenza capiamo bene perché sia difficile togliere Rosengard dal retaggio di Ibrahimovic.
Analizzando lo sviluppo iperbolico della sua carriera Ibra mette in risalto i momenti critici ed anche difficili, affrontati sempre con il suo codice d’onore e con la sua spavalderia, sia che si tratti di scegliere la nuova casa a Malmö, oppure fare a botte con Zebina o Onyewu. In molte situazioni si apprende quali regole Ibra segue per gestirli, pur ammettendo di di non sapersi controllare in certe situazioni; a tal proposito è interessante notare la sua maturazione da ragazzo scapestrato e ladro di biciclette a giocatore trentenne affermato, con un’esauriente descrizione insita nei vari passaggi evolutivi. Un discorso a parte merita il suo scontro con Guardiola, ai tempi fonte di scalpore ed estremo interesse, raccontato nei particolari, soprattutto perché sembra palesarsi per la prima ed unica volta un Ibra in personale difficoltà, lontano dalla sua vera natura.
Attraverso le sua parole si conosce meglio anche Mino Raiola, personaggio a volte contraddittorio e particolare, descritto nella sua abilità di negoziatore e procuratore, ma anche nei modi talvolta rozzi e provocatori; lui è Ibra formano davvero una bella coppia, dai contenuti anche comici.
Nel libro emergono tanti aspetti della personalità di Ibrahimovic, anche inediti ed inaspettati, come il suo tenero affetto per i figli, dal quale emerge comunque un più che spontaneo orgoglio. La sfera privata del campione svedese, da lui sempre difesa ed in parte nascosta, rappresenta un ambito per la prima volta rivelato anche in particolari intimi e riservati.
Ibrahimovic è un personaggio che può essere idolatrato o detestato per la sua debordante personalità e nel 2011 ha deciso di mettere in chiaro come e perché è diventando quello che è, passando in rassegna i suoi primi trent’anni di vita. Va inoltre rilevato come Ibrahimovic non tralasci nessuna dimensione della sua vita/carriera, fornendo di se stesso in ritratto completo ed il più possibile obbiettivo, almeno dal suo punto di vista. Al netto della mitizzazione del personaggio, talvolta stucchevole è noiosa, il libro rivela alcuni particolari di grande interesse, con la riproposizione dì certi episodi ed avvenimenti che sembrano da soli valere la lettura.
Non so cosa possa significare leggere ora questo libro, ma 10 anni fa fu comunque un’esperienza significative ed, a mio avviso, positiva.
Giovanni Fasani
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