Un’Impresa Impossibile. Le Grandi Storie Di Un Calcio Piccolo

TITOLO : UN’IMPRESA IMPOSSIBILE. LE GRANDI STORIE DI UN CALCIO PICCOLO

AUTORE: Riccardo Lorenzetti

EDITORE: Urbone Publishing

ANNO PUBBLICAZIONE: 2021

PREZZO : 15 euro

PAGINE : 215

In un calcio caratterizzato e gravato dalle pay tv e da un contesto fatto di soldi e fama il libro di Riccardo Lorenzetti vuole riportarci ad un considerazione dello stesso più spontanea è vera, facendoci apprezzare nuovamente valori e motivazioni ormai sparite.

Nel suo viaggio temporale e geografico nelle serie inferiori senesi l’autore ci fa fare la conoscenza di personaggi che di basso hanno solo la serie di apparenze non, mentre è alta quella passione e quel senso di appartenenza che il libro trasmette.

Dal titolo del libro di intuisce come siano le vittorie o i cicli delle stesse meno attesi e più rappresentative di una realtà cittadine o paesane, rappresentate al meglio dagli undici in campo e componenti attive nell’ affollare vetuste tribune o lo spazio adiacente a rudimentali recinzioni.

Lorenzetti ci fa davvero respirare il clima di certe sfide e rivalità, anche nelle tante tensioni generate in campo e fuori, segno tangibile dell’immedesimazione nella relativa realtà sportiva.

Bello notare come anche squadre sparite per motivi economici o organizzativi siano ancora nei ricordi dei protagonisti o dei semplici sostenitori, compreso l’autore che snocciola formazione e rammenta risultati con precisione ed enfasi tali da attrarre il lettore neofita di tali contesti; lo stesso utilizza il termine “campione” per giocatori militanti nelle serie alla fondamenta della piramide calcistica italiana, senza per questo peccare di iperboliche valutazioni. Quelli nel libro sono campioni di un calcio piccolo, dove per chi guarda talvolta il risultato è la parte più trascurabile.

Avendo frequentato il calcio dilettantistico per anni mi sono immedesimato in tante situazioni ed anch’io, in effetti, ho ancora nelle mente e nel cuore squadre e protagonisti, ricordando con orgoglio gli appassionati fieri di seguirli, magari con la radiolina all’orecchio, quali rappresentanti di una passione e di un talvolta latente campanilismo. In tale senso è bello fare la conoscenza di quei personaggi dietro le quinte, presenti in ogni ambito dilettantistico, che guidati da grande passione e competenza si prodigano per allestire ogni anno formazione competitive e per trovare quei fondi economici vitali per garantirsi almeno un altro anno di competizione

Quello che racconta Lorenzetti è un calcio che attirava talenti e persone ad ammirarli, anche solo nei magnifici torneo estivi che molte volte assumevano importanza e prestigio simili o superiore a quelli nazionali. Il confronto in ambo i sensi con la situazione attuale è impietoso e a mio parte desolante.

Siamo davvero sicuri che si tratti di calcio piccolo?   

Giovanni Fasani

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