
TITOLO : C’ERAVAMO TANTO A(R)MATI
AUTORE: Fabio Belli e Marco Piccinelli
EDITORE: Rogas
ANNO PUBBLICAZIONE: 2021
PREZZO : 12,70 euro
PAGINE : 144
Il calcio della Germania Est e le sue contingenze con gli apparati politici (sopratutto) e sociali trasmettono sempre grande fascino, sopratutto per quell’alone di mistero o di poco chiaro dal quale sono avvolti.
Fabio Belli e Marco Piccinelli ci conducono nelle storie più particolari e significative di quel calcio potendo contare su contributi diretti (imperdibili i ricordi di Bruno Pizzul e Lamberto Boranga in tal senso) e su una conoscenza ampia dell’argomento; in merito a tal ultimo aspetto è significativo l’aneddoto riguardante la dottoressa Gisela Passehr.
Gli autori riescono in pieno a trasmettere tutto il fascino del calcio della Germania Democratica, riuscendo a concettualizzarlo restando il più possibile lontani dai luoghi comuni e dai reiterati cliché. Soprattutto la loro indagine è volta anche a comprendere come mai il calcio si sempre stato un sport secondario nella DDR, rispetto soprattutto all’atletica, partendo dagli scarsi risultati ottenuti in termini di vittorie internazionali, salvo la vittoria nelle Olimpiadi del 1976 e l’affermazione del Magdeburgo nella Coppa delle Coppe 1973/1974.
C’è l’inevitabile riferimento allo storico gol di Jurgen Sparwasser, preso come ideale riferimento per valutarne l’ambito e le stesse caratteristiche del calcio della DDR: le stesse vicende di alcuni calciatori sono sempre ben connesse al leitmotiv del libro, volto a raccontare un calcio che è per tanti motivi particolare. Per molti versi l’idea di trovarsi di fronte ad un “altro mondo”, anche nell’ambito calcistico, tenuto conto del presunto dilettantismo e su come la Dinamo Berlino fosse favorita, sopratutto nell’acquisizione dei migliori talenti (salvo Jurgen Croy).
Vengono affrontati anche temi scomodi come le ingerenze politiche ed il doping, riuscendo a fornirne un quadro esplicativo interessante e completo.
Da segnalare un’ampia parte dedicata allo sviluppo del calcio femminile, densa di contenuti ed anche di qualche aspetto non prevedibile.
Una lettura veloce quanto significativa, densa di contenuti e assolutamente non scontata, anche nelle parti più conosciute e raccontate.
Giovanni Fasani
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