
Andrea Schianchi ci regala un bel romanzo sulla breve esperienza di Saldanha sulla panchina del Brasile, mettendone in luce la mentalità e la fierezza delle scelte, fornendo un ritratto preciso e coinvolgente di un personaggio di grande interesse e fascino. Ne abbiamo approfondito i temi con l0autore.
La figura di João Saldanha è finite in quelle pieghe della storia calcistica e non solo dimenticate e raramente rivelate: c’è una motivazione pet tale situazione?
Saldanha è stato dimenticato semplicemente perché il Brasile non voleva attribuire a un comunista l’invenzione della squadra più bella di sempre. Il regime fascista dei militari, i tristemente famosi Gorillas, non tollerava una cosa simile
Tra la fierezza per i propri ideali e il tormento per il proprio passato quale aspetto prevale in Saldanha?
Saldanha era fieramente legato ai propri ideali di giustizia, di solidarietà, di libertà e di uguaglianza. Mai se ne distaccò. Certo, arrivò a un compromesso per vivere, secondo i suoi ideali, in un mondo capitalistico e consumistico.
È giusto affermare che il suo carattere fumantino e talvolta irascibile rispecchiasse anche la sua visione calcistica e la sua impostazione tattica?
Era fumantino, irascibile, ma anche molto astuto. E l’astuzia, come insegna Ulisse, è un’arma decisiva durante una battaglia. Il suo calcio esprimeva il meglio che ci fosse a disposizione in Brasile in quel momento. Si mise in testa di far giocare i migliori, tutto qui.
Vede delle affinità tra la posizione di Saldanha alla guida del Brasile e quella di César Luis Menotti alla guida dell’Argentina nel 1978?
Difficile trovare, se non nel spessore morale, tra un brasiliano e un argentino. Menotti è stato immenso, anche quando ha pubblicamente dichiarato la sua condanna per la dittatura di Videla. Nel 1978, però, lui e la sua nazionale sono diventati strumenti del regime.
Saldanha mise Rivelino nella sua squadra B: forse mal valutava o sottovalutava il talento della “Patada Atomica”?
Saldanha non sottovalutava Rivelino, semplicemente gli preferiva Edu. E comunque Rivelino faceva parte della lista dei ventidue.
Si è molto discusso del suo rapporto con Pelé: ha suo parere O Rei è stato utilizzato ad arte per screditare Saldanha agli occhi del pubblico?
O Rei è stato utilizzato dal regime per eliminare Saldanha. La storia del problema all’occhio è nota. Però mai Pelè ha detto qualcosa contro Saldanha. E nemmeno Zagallo, il suo successore, che fu uno dei pochi a partecipare al suo funerale nel 1990.
Qual è l’opinione di Andrea Schianchi sulle ragioni che hanno portato Havelange a scegliere Saldanha?
Il caso. Non sapeva chi scegliere e scelse un giornalista che era un autentico opinion-leader al tempo. Così il popolo sarebbe stato buono. Questa è la reale motivazione.
I vigili del fuoco di La Spezia, Jimmy Hogan, José Saldanha.. ci può anticipare di cosa parlerà la sia prossima fatica o darci qualche indizio?
Il prossimo libro sarà su Joe Di Maggio e il Vecchio e il Mare di Hemingway. Altro non aggiungo…
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