
TITOLO : ERO L’UOMO RAGNO. LA VITA, IL CALCIO, L’AMORE
AUTORE: Walter Zenga
EDITORE: Cairo
ANNO PUBBLICAZIONE: 2016
PREZZO : 17 euro
PAGINE : 240
Con orgoglio e sincerità Walter Zenga si racconta in un libro incentrato sulla sua dimensione di uomo, non mancando di collegarla a quella di eccelso portiere e preparato allenatore.
A tal proposito distingue con apprezzabile stile le figure di Walter da quella di Zenga, arrivando a coniare l’odio ma di WalterZenga, a disposizione di tifosi ed addetti ai lavori.
Zenga entra nei meandri della sua vita privata, non omettendo dettagli e aneddoti, prendendosi le sue colpe per errori e comportamenti e dimostrandosi un grande difensore e ricercatore dell’amore: tale concetto è centrale nel libro, egualmente divido tra quello per i figli, le mogli/compagne e la famiglia d’origine (centrali le figure del padre e del fratello).
Chi l’ha considerato solamente come il “bullo di Viale Ungheria” certe parti del libro non potrá che sorprendersi, per la profondità e la sensibilità espresse. La narrazione scorrevole rappresenta una altra caratteristica accattivante del libro, che consente di essere letto con rapidità senza per questo tralasciare contenuti o peccare di accessiva semplicità.
C’è come è logico tanto calcio, con l’ex portiere che ripercorre la propria carriera concentrandosi sui passaggi fondamentali e svelando anche qualche retroscena interessante e inedito; l’impressione è quella di un personaggio sempre fedele a se stesso e molte volte impulsivo nella gestione delle situazione (non mancano nel libro rapporti critici).
Personalmente mi aspettavo uno spazio maggiore alla sua esperienza come portiere, leggermente meno analizzata rispetto a quella, ancora in essere, di allenatore. Ma forse il grande Walter ha voluto, con questo libro, raccontarsi negli ambito che gli sono più vicini al momento, quello di uomo fiero e solo in parte tormentato e quella di allenatore protagonista su tante panchine in giro per il mondo.
Quest’ultimo aspetto è ben trattato nel libro, attraverso dei nei resoconti sul suo adattamento a culture diverse ed stili di gestione tecnica profondamente differenti. Bello il suo ricordo dell’incadescente quanto speciale clima del Marakana di Belgrado. Un libro intimo per quanto riguarda la dimensione umana di Zenga, quanto interessante per la serie di situazioni e dettagli che lo stesso protagonista ha deciso di condividere sulla vita sportiva
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