Potevo Fare Il Trequartista

Luciano Bianciardi è stato fondamentale per la scrittura e per il giornalismo italiano, tanto da esserne considerato padre di entrambi nel dopoguerra.

Poter rileggere i suoi articoli e le sue argute risposte rappresento sicuramente un’esperienza significativa, come dimostra il libro edito dalla vada editrice Gog.

Quest’ultima riporta alcune delle risposte date da Bianciardi nella posta da lui curata sul Guerin Sportivo: da essere si apprezza la sua sconfinata cultura, il suo senso dell’umorismo e la capacità di essere diretto anche di fronte a quesiti scomodi, senza scadere nel volgare o nel comune qualunquismo. Un vero piacere poter leggere le suq disquizioni sul calcio, da lui amato, ma valutato con uno spirito critico che affascina per la classe e la ricercatezza con la quale viene esposto. Quesiti e risposte non trattano però solo di pallone, ma spaziano dalla politica, al costume ed al sociale, diventando piccoli spazi di cultura.

Mi ha molto colpito il suo forte diniego all’utilizzo della moviola in campo, motivato dal fatto che “le partite le devono arbitrare gli arbitri, non i mezzi, i quali non sono obiettivi”. Una risposta, probabilmente in controtendenza oggi, ma ancora pertinente e perfettamente centrata decenni prima dell’introduzione. 

Nella seconda parte del libro vengono riportati alcuni articoli di Bianciardi, attraverso i quali vengono ipotizzati eventi irreali o utopistici, tutti accumunati dallo stile personale e dalla ricercatezza del lessico; stucchevole come lo stesso giochi con il concetto dell’assurdo e dell’irriverenza in scritti redatto più di cinquant’anni fa. Si scopre anche una sua vocazione di calciatore praticante, ma non nel ruoli di trequartista, bensì in quella di centromediano.

Si prova una certa nostalgia nel sentire prlare di calcio in modo erudito, ma la tempo stesso scanzonato, quando ancora il calcio era un rito coinvolgente e trattato come il gioco che è senza tanti giri di parole e senza quei tecnicismi che lo rendono talvolta artificioso.

Un libro scorrevole che ho apprezzato per il fatto di aver attinto punti di vista particolari da una firma prestigiosa, nonché dimenticata, del nostro contesto letterario e culturale. 

Giovanni Fasani

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