Memorie In Bianconero

TITOLO : MEMORIE IN BIANCONERO

AUTORE: Giovanni Arbuffi

EDITORE: Autoprodotto

ANNO PUBBLICAZIONE: 2020

PREZZO : N.D.

PAGINE : 269

Particolare ed interessante il libro di Giovanni Arbuffi, il quale attraverso un copioso ed appassionato lavoro di ricerca ha ritrovato e documentato le tombe di personaggi in parte dimenticati della storia della Juventus.

Ripercorrendone inoltre le carriera l’autore regala un fedele e completo spaccato della storia più remota della signora, permettendo al lettore di conoscerne alcuni meno affini alle consuete cronache o revisioni storiche. E’ altresì un bel tuffo nel passato ripercorrendo buona parte della storia del calcio italiano, nonchè un significativo rendiconto della società di un tempo, con particolare riferimento ad atleti e personaggi in auge nei primi anni del xx secolo.

Nelle sue descrizioni si respirano i valori di una vita e sì un calcio ormai dimenticati, attraverso anche le personalità e le gesta di personaggi che meritano davvero di essere ricordato e raccontati ( ad esempio il mitico Secondo Artino, il quale era solito annunciare le formazioni delle squadre con il megafono).  Significative in tal senso le scelte di mettere sulle tombe le foto con la maglia della Juventus che hanno fatto calciatori quali Teabaldo Depretini, Pietro Rava, Giuseppe Corradi, Sergio Manente e Alberto Bertuccelli. Addirittura Osvaldo Novo ha voluto essere sepolto con i colori dell’amata Juventus, mentre la lapide di Giuseppe Edmondo Hess lo ricorda quale presidente della squadra torinese.

Il libro vede anche il ritrovamento di tombe dei pionieri del calcio torinese, nonché di giocatori che hanno fatto la storia anche di altre società (ad esempio Angelo Mattea, goleador storico del Casale).

A livello personale ho scoperto che Luigi Allemandi è sepolto a Rivanazzano Terme, non lontano dal mio paese; ci sarà occasione per rendere omaggio ad un campione del mondo del 1934.

Un libro che merita per il grande lavoro di ricerca e per l’accurata analisi storica, ma anche per il forte sentimento che pagina dopo pagina pervade il lettore. 

Giovanni Fasani

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