Il Gioco E Il Massacro

TITOLO : IL GIOCO E IL MASSACRO

AUTORE: Raffaele Cirillo

EDITORE: Fila 37

ANNO PUBBLICAZIONE: 2021

PREZZO : 14 euro

PAGINE : 120

Il Mondiale del 1978 è strettamente connesso agli orrori perpetrati da una giunta sanguinaria nella repressione quanto interessata al prestigio ed al riconoscimento internazionale.

Coniugando campo al terribile contesto Raffaele Cirillo ne ripercorre lo svolgimento, proponendo una visione particolare ed assolutamente non scontata, evidenziandone con assoluta perizia personaggi ed avvenimenti centrali nella sua ricercata narrazione.

Uno stralcio di questo bel libro riassume davvero il clima del periodo:”In qualunque modo la pensavi, era troppo complicato riuscire a pensare che si giocasse a calcio e basta”.  L’autore è ben attento a ricordare come il considerare il Mundial del 1978 come un semplice torneo calcistico vergine dalle ingerenze dei militari sia una mera e ingenua illusione.

Per far questo compie un’affascinante analisi volta a ricostruire il quadro generale della società Argentina del tempo, rendendone al meglio la pesantezza del clima di terrore e i tanti ingiustificati silenzi di media ed addetti ai lavori.

Davvero riuscita la scelta di raccontare le tristi storie di personaggi iconici di tale ambito, assolutamente significativi nella loro ingenuità e nella tristezza delle proprie vicende. Tra i protagonisti non può mancare Jorge “El Lobo” Carrascosa, il solo che si sia chiamato fuori da quello che non poteva essere più solo un gioco e che non abbia voluto asservire i mandanti di tanti massacri. 

Particolare e tutto da leggere un fantasioso dialogo tra César Luis Menotti e Raul Cubas ambientato ai giorni nostri, con tanto di velata accusa finale al Flaco per la sua sua omertà.

Come già segnalato il libro di Cirillo è interessante sorto ogni punto di vista ed, il tal senso, anche il rendiconto dei fatti “di campo” è preciso e competente. A tal proposito segnalo un interessante parallelo a tratti filosofico tracciato tra César Luis Menotti e João Saldanha, nonché un documentato spunto sulla paternità del calcio totale, tra il riconosciuto Rinus Michels ed il trascurato Ernst Happel. Anche clamorosa  “Marmelada Peruana” viene raccontata nel dettaglio, non nascondendone il molto più che presunto e scandaloso accordo tra le parti. 

Un libro che offre un quadro del Mondiale del 1978 completo e caratteristico in grado di affascinare e turbare il lettore.

Giovanni Fasani

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