TITOLO : PORTE APERTE. 30 AVVENTURE NEGLI STADI PIU’ BELLI DEL MONDO
AUTORE: Paolo Condo’
EDITORE: Baldini + Castoldi
ANNO PUBBLICAZIONE: 2020
PREZZO : 25 euro
PAGINE : 240
A metà strada tra un lungo giornale di viaggio e l’autobiografia il libro di Paolo Condó ci conduce in 30 stadi per vari motivi fondamentali per la sua carriera (e non solo).
Il progetto, nato dai tweet dell’autore durante il lockdown, è indubbiamente riuscito, e ad ogni tempio del calcio è abbinato un ricordo, un particolare o una pittoresca vicenda, che l’autore decide di condividere con il lettore dall’alto del suo consueto stile ed amore per il calcio.
Trovano spazio realtà particolari come il l’Avanhard nei pressi di Chernobyl o l’incredibile avventura Kosevo a Sarajevo, in un periodo in cui la vita umana valeva davvero poco. Davvero si apprezza lo spirito ed il piacere di essere un inviato, non solo per l’amore del calcio.
Non mancano luoghi mitici come il vecchio Wembley, Anfield, Bernabeu e il Westfalen Stadium, resi al meglio dalla penna di Condó, abile a rendere l’atmosfera e ad appassionare anche chi non ci sia mai stato.
A livello personale mi ha molto emozionato la parte riguardante il Sudamerica(sarà per un pianificato tour calcistico a quelle latitudini saltato causa covid), davvero coinvolgente e genuinamente sentita, con avventure ore e post davvero particolari ed appassionanti (valga per tutte quanto successo a Baranquilla).
Ogni stato raccontato ricorda una partita o un giocatore, quasi come se l’impianto rappresenti un monumento ad un’impresa o ad un eroe. Molto particolari e significativa gli incontri avuti da Condo’ sulle tribune o nei presis degli stadi, così come i rientri in albergo, spesso a piedi tra mille emozioni e sentimenti personali.
Se proprio vogliamo trovargli un difetto è quello della sinteticità, voluta sicuramente per restare nei canoni del tweet, ma che lascia in certi punti con un pochino di amaro in bocca, quasi a voler più particolari ed aneddoti.
La memoria storica di Condó, la sua cultura calcistica e e le emozioni nate da una vita vissuta da inviato rendono il libro davvero interessante.
Giovanni Fasani
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