TITOLO : LE CANAGLIE
AUTORE: Angelo Carotenuto
EDITORE: Sellerio
ANNO PUBBLICAZIONE: 2020
PREZZO : 16 euro
PAGINE : 364
Parto subito con il dire che questo è uno dei libri più belli che abbia letto ultimamente, per la capacità di coniugare i contenuti calcistici con quelli pesanti e segnanti della società italiana degli anni’70.Oltre a questo grande merito, compreso il mio poco prestigioso giudizio, vi è quello di catapultare il lettore nel periodo di riferimento, attraverso personaggi reali e fittizi che ripropongono avvenimenti e dialoghi perfettamente esplicativi del suddetto frangente di riferimento.
Davvero accattivante l’alternarsi di situazioni con la quale Carotenuto Angelo passa da uno degli spogliatoi più caldi di sempre ad un clima sociale tra i più infuocati e tragici del dopoguerra italiano; la perizia e la precisione degli avvenimenti trattati sono un ulteriore qualità di questa opera.
Perfettamente ricostruite le particolari personalità dei giocatori della Lazio, raccontati nei loro eccessi e nelle più intime debolezze (davvero significativo il profilo tracciato di Luigi Martini, oltre a quello dominante del suo contrapposto Giorgio Chinaglia).
A livello generale gli anni di piombo si sentono davvero, proprio perché la narrazione ne riporta le tensioni e le più drammatiche peculiarità, con la Lazio di Maestrelli davvero specchio fedele della propria epoca. Pagina dopo pagina ci vengono rimortate alla mente gli omicidi, le lotte, gli scandali e tanti fenomeni sociali e di costume che hanno segnato inevitabilmente la storia del nostro paese. Per quelli come me, nati in seguito al suddetto periodo, la sensazione di esserci catapultato e di vivere il parallelo Lazio/società italiana è molto forte.
Carotenuto inserisce ad arte personaggi di fantasia che fungono da collante nel ripercorrere annate e anni che si alternano pagina dopo pagina in maniera assolutamente splendida e per tanti versi conturbante. L’idea di utilizzare espressioni romanesche nella parlata dell’immaginario personaggio e narratore del fotografo rende più vere e per certi versi tangibile la realtà contestuae.
Resta il senso persistente di perdita, con una società alla deriva e spaccata ed una squadra che piange piano si sgretola, una volta persa la sua guida Tommaso Maestrelli).
Vivamente consigliato
Giovanni Fasani
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