Per chi ama ripercorrere le gesta di compagini storiche e vincenti, ma ormi scomparse, il libro di Marco Ponteprino è vivamente consigliato. Ne abbiamo approfondito i temi con l’autore.
Come nasce l’idea del libro e la tua passione per le realtà scomparse?
In principio avevo semplicemente in mente di creare un blog dedicato a curiosità legate al mondo del calcio. Dopo aver raccolto materiale per qualche settimana, ho accantonato l’idea per dedicarmi ad altri lavori. A distanza di qualche mese, rileggendo gli appunti, sono rimasto particolarmente colpito da un paio di storie che, per l’appunto, riguardavano squadre non più esistenti. Poco dopo mi è venuta l’idea di provare a selezionare il materiale disponibile per creare un qualcosa di dedicato specificatamente a compagini (e in seguito coppe) non più esistenti.
Come hai organizzato il lavoro di ricerca e dove hai trovato maggiori difficoltà nel reperimento della fonti?
Gestire il materiale non è stato facile. Quando ho cominciato a credere realmente in questo progetto avevo un sacco di appunti, sia su carta che in digitale, con cui fare i conti. Se i primi racconti sono state semplici ricerche in rete, gradualmente mi sono concentrato su una inchiesta più raffinata. Avendo conoscenze e amici sparsi un po’ in tutto il mondo, ho potuto ottenere alcuni spunti e storie (intere o parziali) nonché delle traduzioni. Proprio il problema delle molteplici lingue con cui ho avuto a che fare sono stato un ostacolo non da poco.
La vittoria dello Sporting Club Bel-Abbes sul Red Star meriterebbe un libro a parte per vari motivi: quali sono le tue riflessioni a riguardo?
La storia del calcio è disseminata di tante piccole favole, ognuna con un sapore speciale e meritevoli di spazio. Per ovvie ragioni non ho potuto concentrarmi in maniera approfondita su questa singola vicenda, che giustamente avrebbe potuto godere di molta più attenzione. Devo ammettere che, durante le ricerche, ho trovato tante altre vere e proprie chicche che non ho potuto includere nel libro per coerenza con il suo titolo. Chi lo sa, magari un domani si potrebbe approfondire…
Quale contesto geografico ti ha maggiormente interessato?
Quello scozzese. Il Third Lanark e il suo stadio fantasma è stata la storia che ha fatto scoccare la scintilla che ha dato via al progetto “Calcio Scomparso”. Anche la storia del piccolo-grande Renton è affascinante. Senza dimenticare che, gli scozzesi, hanno influenzato parecchio gli albori del calcio sudamericano…
Quando parliamo di calcio Danubiano o analizziamo il contesto calcistico Balcanico siamo soliti non riconoscere i meriti della loro evoluzione ad alcune della squadre da te descritte, come mai? Superficialità o ignoranza?
Secondo la mia opinione, si tratta di scuole calcistiche che, negli ultimi decenni, non hanno offerto molto se non nei singoli interpreti. L’ultimo club a mettersi in mostra è stato lo Stella Rossa di Belgrado (club citato anche nel libro) all’inizio degli anni ‘90 con tanto di vittoria in Coppa dei Campioni, giusto poco dopo il ciclo vincente della Steaua di Bucarest. A livello di nazionali sono da sottolineare le ottime prestazioni, al mondiale del 1994, di Bulgaria e Romania. Dopo di ciò, solamente la Croazia è riuscita a tenere alta la qualità del calcio di queste terre. Ma forse sto divagando un po’… nel libro mi sono principalmente concentrato su singole storie sparse, senza soffermarmi più di tanto rispetto a movimenti calcistici più ampi o a fasi storiche precise.
Cosa pensi delle iniziative volte a rifondare compagini da tempo sciolte? E’ un fenomeno positivo a tuo parere?
Dipende dallo spirito con cui si intende riportare in vita una squadra non più esistente. Se ciò è frutto di una vera passione, portata avanti da qualche nostalgico o da amanti della storia calcistica, ben vengano. Se si tratta semplicemente di operazioni di marketing, magari attuate da miliardari che hanno poca conoscenza del contesto territoriale e storico del club, personalmente non mi entusiasmano.
Credi che ci sia la concreta possibilità che alcune delle coppe “scomparse” possano essere nuovamente riproposte?
Si, ed è anche già successo. Spesso si tratta di squadre che restano ai margini del calcio che conta… Ciò non sminuisce comunque il loro glorioso passato.
Credi che in futuro ci possano essere altre tue pubblicazioni inerenti al “calcio scomparso”?
Ho dovuto tagliare alcune storie per questione di tempo e spazio. In compenso, ho già in mente un altro progetto attinente al mondo del calcio e alla sua storia. Per il momento però, si tratta solo di un’idea da definire nei prossimi mesi o anni.
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