TITOLO : GLI IMMORTALI DEL GRANDE TORINO E I RAGAZZI DEL 1949
AUTORE: Roberto Pennino
EDITORE: Bradipolibri
ANNO PUBBLICAZIONE: 2019
PREZZO : 15euro
PAGINE : 200
Un ottimo libro quello di Roberto Pennino traduzione italiana del suo libro olandese “Onsterfelijk Torino”, pubblicata da Bradipolibri Edizioni), il quale oltre a raccontare l’epopea del Grande Torino, si concentra sui ragazzi delle giovanili chiamati a sostituire i giocatori periti nel 1949, con un occhio di riguardo alle famiglie e a tutte le persone coinvolte nella tragedia. Davvero quest’ultima è stata come “se una pietra fosse caduta in uno stagno producendo cerchi concentrici” con ripercussioni per tutti e per tante generazioni.
Pennino si concentra sul clima all’interno dello spogliatoio granata, con rapporti che vanno al di là del campo: significativa l’autotassazione promossa da Rigamonti e Bacigalupo per consentire la conferma di Martelli.
Ben descritta la figura di Ferruccio Novo, dirigente lungimirante ed innovativo, descritto anche nella disperazione post Superga. La figura del presidente è ovviamente centrale nella narrazione, con una critica e fedele cronaca anche degli errori e delle cattive gestioni degli anni’50.
L’autore indaga anche nella situazione dell’ultima stagione, quando malumori e qualche tensione sembravano aver portato al termine del ciclo degli Invincibili. Interessante la ricostruzione della decisione di giocare a Lisbona, con il tentativo di dipanare dubbi, contraddizioni e supposizioni.
A differenziare maggiormente questa pubblicazione è il focus posto sui giovani che sono sceso in campo nelle ultime 4 partite del campionato 1948/1949, grazie anche alle testimonianze di Umberto Motto, Lando Macchi, Antonio Giammarinaro e Guido Vandone, unite a quelle di Sauro Tomá. Dalle loro parole si acquisiscono tanti dettagli e si apprende al meglio il clima di amicizia e di collaborazione che era presente tra i i giocatori del Grande Torino, quali portatori autentici di valori ormai quasi in disuso.
Un analisi completa a 360 gradi davvero interessante, con un punto di vista alternativo a completare un analisi sportiva, storica e sociale di ottimo livello.
Giovanni Fasani
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