Intervista: George Weah – Run African Star

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Il libro di Davide Ravan coniuga al meglio la storia sociale e politica della Liberia con la vita e la carriera di George Weah ,attuale presidente. Ne abbiamo approfondito i temi con l’autore.

Come nasce l’idea del libro e come ti sei avvicinato alla complessa realtà sociale e politica liberiana?

l libro nasce per caso. Nelle ore libere al lavoro ho iniziato a buttare giù qualche pensiero in ordine sparso su Weah in quanto inizialmente mi interessava riuscire a scrivere un articolo sulla sua carriera da calciatore. Piano piano che andavo avanti però mi sono accorto di quanto il suo Paese, la Liberia, avesse da raccontare e mi é sembrato scontato ampliare il discorso collegandomi anche alla storia del Paese africano. Da quel punto ha preso forma l’idea del libro che ora hai in mano.

Molto dei fatti da te dettagliatamente descritti sono stati e sono molto lontani dalla cronache: come mai a tuo avviso?

Perché sono fatti accaduti ormai una ventina di anni fa, e nella nostra era, nella quale una notizia diventa vecchia dopo mezza giornata, é normale che certe cose vengano dimenticate. Se poi tutto ciò accade in Africa beh, nemmeno da dire.

I problemi delle Liberia sono molteplici, gravi e di varia ragione: siamo di fronte al paese maggiormente vessato del continente africano?

Sinceramente non saprei. L’Africa é un continente ricco di storie incredibili, dalle più tragiche alle più “fiabesche”, ma di sicuro le prime sono molte di più. Ogni Paese africano ha vissuto tragedie enormi: colonialismo, schiavismo, vessazioni di ogni tipo, siccitá, carestie, ebola, apartheid. Non vi é angolo d’Africa immune a tragedie di vario tipo. Quello che so di certo é che la Liberia ha una storia breve (ha circa 200 anni lo Stato liberiano) ma ricca di tragedie enorm

Charles Taylor è sicuramente un personaggio mostruoso, per crimini commessi e politiche disumane: quanto il suo scellerato ha influito?

Taylor é uno dei peggiori personaggi della storia mondiale. Il suo agire non ha nulla da invidiare all’agire dei nazisti o a quello dei fascisti italiani in Patria e nell’Africa orientale. Non va dimenticato come sia lui il comandante del gruppo di fuoco messo insieme dalla CIA per far fuori Tomas Sankara, presidente burkinabé e di come sia sempre stato sfruttato dall’Occidente per vari lavori sporchi nel continente nero. La storia contemporanea della Liberia é fortissimamente condizionata dall’operato di Taylor e dalle sue malefatte, vi sono intere famiglie (o in alcuni casi villaggi) che potrebbero vivere di rendita per il resto della vita delle loro prossime tre generazioni se Taylor venisse condannato a rimborsare i danni morali, fisici e psichici provocati dal suo agire.

La questione dei “bambini soldato” è tremenda: cosa hai provato durante il lavoro di ricerca ed appurandone i drammatici dati a riguardo?

Rabbia. Una rabbia incredibile. Nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di strappare la gioia della fanciullezza a un bambino. Invece lì, in Liberia, a dodici anni ti veniva messo un fucile in mano e ti veniva ordinato di ammazzare il nemico, che spesso era un altro ragazzino di dodici anni. Ci tengo a sottolineare come la tragedia dei bambini soldato non conosca genere: se hai la sfortuna di essere una bambina nata alla fine degli anni ottanta la tua vita sará rovinata per sempre dagli abusi sessuali subiti dai guerriglieri (o dai militari dell’esercito regolare).

George Weah presidente può davvero realizzare quanto promesso o ha le mani legate come parte dei suoi predecessori?

Non lo so. Il compito di un presidente, di qualunque Paese e in qualunque continente, é sempre complicato e pieno di insidie. Di sicuro Weah ha avuto diverso tempo (13 anni) per prepararsi a questa nuova carriera e spero con tutto il cuore che abbia sfruttato il tempo a disposizione per capire davvero cosa serve al suo Paese per crescere e far uscire dalla povertá assoluta quella fetta di popolazione che non ha mai avuto altro nella vita che tristezza, difficoltà e povertá.

Dal punto di vista calcistico quanto ha giocato a Weah il trasferimento in Camerun?

Moltissimo. Il campionato camerunese é ed era di un livello nettamente superiore rispetto a quello liberiano. E senza il trasferimento a Yaoundé Arsene Wenger non avrebbe mai conosciuto quel ragazzo che sarebbe diventato il suo attaccante di riferimento al Monaco.

Come lo collochi nella storia calcistica africana? E come credo debba essere ricordato come attaccante nel Vecchio Continente?

Credo che si sia meritato sul campo un ruolo di assoluto rispetto. Non va dimenticato come, ancora a oggi, non vi sia stato altro giocatore africano premiato con il Pallone d’oro. In più, altro punto fondamentale, Weah ha il merito di aver fatto capire a molti suoi colleghi quanto sia importante, oltre che motivo d’orgoglio, indossare la maglia della propria nazionale in ogni occasione e non solo durante la fasi finali dei grandi tornei. Nel Vecchio continente credo vada ricordato come uno dei primi attaccanti moderni: forte fisicamente ma non interessato solamente a segnare. Il lavoro di sponda, il creare spazi per gli inserimenti e il sacrificarsi in fase difensiva non erano cosr affatto scontate prima dell’approdo di Weah in Europa. A mio avviso é stato uno dei primi attaccanti completi che tanto piacciono al calcio contemporaneo.

Il gol segnato al Verona sembra la metafora della sua vita, ricordando anche le prodezze giovanili a Clara Town, sei d’accordo?

Esattamente. Sembra la corsa di liberazione dalle catene della povertà e sembra voglia dire: Alzate la testa ragazzi e iniziate a credere davvero in ciò che volete dalla vostra vita. Un po’ troppo? Forse sì. Ma quella corsa contiene davvero una dose di epicitá incredibile.

Cosa riserverà il futuro a George Weah?

Immagino si ricandiderá presidente alle prossime elezioni e non é affatto scontata la sua riconferma. Se dovesse perdere la poltrona spero non insceni nessun teatrino tipico dei politici sconfitti del continente africano e si faccia da parte.

 

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