DUE CHIACCHIERE CON PIPPO!

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Facebook accorcia le distanze: in quale altro modo altrimenti mi sarebbe stato possibile conoscere e scambiare opinioni con persone di cui ho letto ed apprezzato scritti e libri?

Quando poi la persona in questione ha la mia stessa età ed è nato nello stesso posto del mio scrittore preferito (Pirandello), allora diventa doppio il piacere poter conversare, sia pur in maniera mediata, con lui.

Pippo Russo è il narratore della storia struggente e romantica di Nedo Ludi, l’antieroe della marcatura a uomo nel periodo del deflagrare della zona; è il poliedrico sociologo che spazia dalla politica contemporanea (da Berlusconi a Matteo Renzi)[1] a figure controverse della società (Moana)[2] e a grandi sportivi (Socrates)[3].

Ma è soprattutto un implacabile analista socio-finanziario che cerca di capire dove sta andando lo sport più amato dagli italiani: il calcio.

Un’indagine a 360° iniziata con la definizione di “ultracalcio”[4], passata per le domande su cosa fanno i calciatori da grandi[5] e i grandi oligarchi con il pallone[6]; fino ad addentrarsi (sia chiaro, fin dove si può…) nel nebuloso mondo di Mendes[7], moderno Mangiafuoco e potente procuratore di Ronaldo.

E proprio di questo parliamo: Pippo, tu che l’hai conosciuto così da vicino, che cos’è Mendes?

Jorge Mendes è la massima espressione di quel profilo che viene definito “super-agente”. Che non va inteso come un superuomo, né come un soggetto dotato di poteri speciali. Più semplicemente, egli è un soggetto che si pone “al di sopra” di tutti i ruoli specifici connessi alla sfera dell’intermediazione di calciomercato. Parte dalla funzione ordinaria di agente di calciatori, ma poi allarga la sfera e si fa anche agente di allenatori. Poi prende a piazzare nei club i direttori sportivi, cioè coloro che si occupano del calciomercato. E a quel punto diventa consulente di calciomercato dei club. Così può succedere che, in una singola trattativa, egli sia consulente del club acquirente, consulente del club cedente e agente del calciatore. Ciò che lo porta a percepire tre commissioni. Il passaggio successivo è quello che lo vede diventare il rappresentante dei gruppi d’investitori esterni che scommettono il proprio denaro sul calcio, e lo fanno puntando sui diritti economici dei calciatori. E sovente il super-agente è a sua volta investitore. Quindi si giunge al passaggio finale, laddove il super-agente intermedia la cessione di club, negozia affari che intercettano il mondo del calcio per andare oltre, e giunge persino a farsi imprenditore dei diritti televisivi. Tutte queste trasformazione fanno sì che egli non sia più un intermediario, ma piuttosto un attore dotato d’iniziativa e decisione. Il super-agente non è un soggetto che intermedia il mercato, perché egli il mercato lo crea. Di questo profilo, Jorge Mendes rappresenta l’evoluzione più raffinata. Ciò che lo ha portato a essere l’uomo più potente del calcio globale.

E’ davvero così geniale o è solo molto abile nello sfruttare le occasioni?

Jorge Mendes è abilissimo soprattutto a gestire l’immagine e la comunicazione. Un fuoriclasse nelle pubbliche relazioni e nella tessitura delle alleanze. Ma soprattutto è un uomo di potere, e ciò lo aiuta a riuscire anche là dove non riuscirebbe a arrivare. Giusto per fare un esempio: tutti i più forti calciatori portoghesi sono, o sono stati, clienti della sua agenzia Gestifute. Significa che Jorge Mendes sia un grande scopritore di talenti? Non direi proprio. Non so nemmeno se lo sia mai stato. Piuttosto, è vero che prima o poi tutti i migliori calciatori portoghesi finiscano nella scuderia di Jorge Mendes. Con grave scorno per gli agenti che ne gestivano le carriere. Questo non è talento. Questo è potere.

Il fatto che possa convogliare così tanti soldi verso il sistema calcio sembra un fatto positivo: perché invece il tuo scritto porta alla conclusione che sia un pericolo per il calcio in generale?

I soldi che in questo modo vengono convogliati nel calcio non hanno il fine di sviluppare il movimento, o di produrre successi sportivi. Quei soldi devono sviluppare se stessi, e essere riportati fuori dal mondo del calcio in quantità aumentata. Secondo questa logica, il calcio viene ridotto a mero incubatore finanziario.

Cosa lo rende così diverso e speciale dagli altri players del calcio mondiale?

La capacità di tessere alleanze col mondo della finanza, e di contare su una fitta rete di club che parte dal Portogallo e si ramifica per diversi paesi: Spagna, Francia, Turchia, Germania, Russia, Inghilterra, Brasile, Italia.

L’estate 2018 è segnata in modo indelebile dalle sue idee e dai trasferimenti da lui orchestrati! Salva Ronaldo dalle contestazioni del fisco spagnolo e lo porta nel paradiso della tassa fissa per i ricchi che si vengono a stabilirsi in Italia, riuscendo anche a fargli avere un sostanzioso aumento di stipendio; sposta molti altri calciatori con ricche plusvalenze e si ramifica in modo solido in Italia: cosa dobbiamo aspettarci da lui nel prossimo futuro?

Beh, non è che poi Ronaldo si sia così tanto salvato. Ha dovuto patteggiare un’ammenda da 18,9 milioni di euro e una condanna a due anni di carcere con la condizionale. Chi si è davvero salvato è stato lo stesso Mendes. Che da Ronaldo, e da tutti gli altri calciatori suoi assistiti di cui il fisco spagnolo si è occupato, è stato scagionato. Si sono presi tutti quanti le proprie colpe, senza tirare in ballo l’agente. Che così ha fatto passare la propria linea difensiva: lui si occupa soltanto di trattative per i trasferimenti e i rinnovi contrattuali, mentre tutti gli altri aspetti (compresa la gestione fiscale) non sono affar suo. Ovviamente, ciascuno è libero di credere o meno a questa rappresentazione delle cose.

Che rischi corre e che opportunità può avere il calcio italiano da una eventuale “mendesizzazione”?

Di opportunità non ne vedo. Jorge Mendes fa innanzitutto gli interessi propri e degli investitori che si muovono dietro di lui, quindi quelli dei suoi assistiti. I club che si illudano di realizzare affari con lui, alla lunga si accorgeranno di aver fatto molto male i loro calcoli.

Facciamo un po’ di fantapolitica calcistica: considerato che parte dagli USA (come in precedenza lo scandalo che ha cambiato (senza nulla mutare gattopardescamente…) il volto della Fifa, credi plausibile che lo scandalo a luci rosse di Ronaldo faccia parte di un più ampio piano di attacco al potere di Mendes?

Assolutamente no. Sono state fatte molte letture dietrologiche, sull’origine dello scandalo che colpisce Cristiano Ronaldo durante queste settimane, e rispetto a esse dico che bisogni guardare soltanto ai fatti. Bisogna far luce su ciò che è accaduto perché è cosa molto grave, sia che si tratti di realtà e sia che si tratti di menzogna.

Su cosa stai lavorando adesso?

Intanto sta per uscire un nuovo libro, a metà novembre, intitolato “Soldi e pallone”, edito da Meltemi. Il mio lavoro d’inchiesta sul calcio continua, e su questo fronte c’è più di un testo in preparazione. Per ovvie ragioni, mantengo la riservatezza sui temi. La notizia che posso dare è il  mio ritorno alla narrativa. Ho deciso di dedicarmi a un lavoro cui tengo molto: un esperimento di fusione fra letteratura e musica che realizzerò insieme al mio amico Marco Testoni, il Pat Metheny italiano. Il titolo è “Umanità in allestimento”, e spero di concluderlo presto.

Grazie di tutto: suerte, Pippo!

A voi!

[1]
[1] Nicola Porro e Pippo Russo, Berlusconi and Other Matters: the Era of Football-Politics in Journal of Modern Italian Studies, Volume 5, n. 3, gennaio 2001; Il tempo nuovo (?) di Matteo Renzi. I cento giorni della fiduciosa speranza dalla vittoria delle primarie alla guida del Paese, Imprimatur editore, 2014, ISBN 978-88-6830-110-1
[2]
[2] Moana Pozzi La santa peccatrice”, Clichy, 2015, ISBN 978-88-6799-189-1
[3]
[3] Socrates l’irregolare del pallone, Clichy, 2016, ISBN 978-88-6799-246-1
[4]
[4] Pallonate. Tic, eccessi e strafalcioni del giornalismo sportivo italiano, Meltemi Editore, 2003, ISBN 88-8353-260-0; Sport e società, Carocci Editore, 2004, ISBN 88-430-2998-3; e L’invasione dell’Ultracalcio. Anatomia di uno sport mutante, Ombre Corte, 2005, ISBN 88-87009-64-3
[5]
[5] Isabella Croce, Paolo Piani e Pippo Russo, Tempi supplementari. Le problematiche del dopo carriera per i calciatori professionisti italiani, Franco Angeli, 2011, ISBN 978-88-568-3526-7
[6]
[6] Gol di rapina. Il lato oscuro del calcio globale. Oligarchi, agenti monopolisti, fondi d’investimento: come l’economia parallela sta divorando l’ex gioco più bello del mondo, Clichy, 2014, ISBN 978-88-6799-111-2
[7]
[7] M. l’orgia del potere. Controstoria di Jorge Mendes, il padrone del calcio globale, Clichy, 2016, ISBN 978-88-6799-277-5

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